GIOVEDI' 30 MAGGIO TERZO APPUNTAMENTO IN COMPAGNIA DI PRIMAVERA DEI TEATRI et  at:  30/05/2013  

Terzo appuntamento in compagnia di Primavera dei Teatri quattordicesima edizione del festival sui nuovi linguaggi della scena contemporanea, ideato e organizzato dalla compagnia Scena Verticale. Due le prime in programmazione questa sera: Alle 20.30 al Teatro Sybaris Mario Perrotta presenta Un bès. Antonio Ligabue. Primo di tre movimenti che ruotano intorno alla figura di Antonio Ligabue e al suo rapporto con i luoghi che segnarono la sua esistenza e la sua creazione artistica: la Svizzera, dove nacque e visse fino ai 18 anni; il territorio di Gualtieri (RE), sulle rive del Po; le sponde reggiane e mantovane dello stesso fiume Po, dove produsse gran parte dei suoi quadri e delle sue sculture. Il racconto del conflitto a tre tra lo “svizzero” Antonio Ligabue, il suo paesaggio interiore e il paese di Gualtieri sulle rive del Po. Ma indagare Ligabue significa soprattutto indagare il rapporto di una comunità con lo “scemo del paese”, da tutti temuto e tenuto a margine e accettare lo spostamento che provoca una nuova visione delle cose, una visione “folle”, che mette a rischio gli equilibri di chi osserva, costringendolo a porsi la classica domanda: chi è il pazzo? Una riflessione sulla solitudine dell’uomo Ligabue, sul suo stare al margine, anzi, oltre il confine. Sulla lacerazione di un’anima consapevole di essere un rifiuto della società e al contempo un artista. Alle 22.15 al Castello Aragonese Fortebraccio Teatro presenta Noosfera Museum di e con Roberto Latini. Terzo movimento del programma “Noosfera”. Un approdo possibile all'isola di una scena in cui sono già trascorsi tutti i giorni felici. Il disagio dell'attesa di un futuro che si è dimesso dalle nostre aspirazioni, la cecità del fondo di un qualsiasi fondo, il mutismo dei pensieri di chi né servo né padrone parla, dopo la tempesta, alla sua sola solitudine, corrisponde a dove ci siamo rifugiati in attesa di nessuna aspettativa. Ai piedi della montagna dei giganti che non ci somigliano più, la cantilena di questo immobilismo è affidato alla consolazione della ripetizione e all'impossibilità della rappresentazione. La scena sfida la sintassi di ogni forma sensibile perché la bellezza possa  ammetterci alla presenza della platea che l'ha custodita in questo tempo. Irrinunciabile, come la poesia che non è misura mai, ma il tentativo estremo di una condizione senza condizioni, capace, per quanto può concedersi da sé, di trasformare la resistenza in reazione.  Alle 17 e alle 18.30 all’interno del Castello Aragonese Gianfranco De Franco propone  una delle due performance sonore in programmazione al Festival. Tunnel  è un progetto che vuole rievocare a livello sonoro più di cinquecento anni di torture e di dolore, di sangue e di sofferenze all'interno del Castello Aragonese di Castrovillari, luogo di tante anime che gridano ancora con forza il loro orrendo destino.  Programma

 

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