IL PROF. GIOVANNI DONATO, VICEPRESIDENTE UCIIM ( UNIONE CATTOLICA ITALIANA INSEGNANTI MEDI ) SCRIVE AL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE MARIASTELLA GELMINI et  at:  27/08/2008  

UNIONE CATTOLICA ITALIANA INSEGNANTI MEDI


(UCIIM)


ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE CATTOLICA DI DIRIGENTI , DOCENTI E FORMATORI


DELLA SCUOLA E DELLA  FORMAZIONE PROFESSIONALE


Sezione diocesana Cassano allo Ionio


Presidenza sezionale – Cassano allo Ionio


Piazza s. Eusebio


87011 Cassano allo Ionio (CS)


“LETTERA APERTA AL MINISTRO MARIASTELLA GELMINI”


                                           Gentile Ministro,


                tutte le Sue reiterate esternazioni, soprattutto quelle sui Professori del Meridione, non mi meravigliano, visto il clima che si respira in questi mesi, in modo particolare per le continue sollecitazioni della Lega Nord, né mi preoccupano eccessivamente poiché provengono da una “neofita” che, soltanto da qualche mese, sta solcando le onde, spesso procellose , del “mare magnum” della Scuola italiana.


     Ciò che desta maggiore apprensione, invece, è l’anomalo approccio di un Ministro della Repubblica con la Scuola d’Italia  della quale, forse in nome di una settaria ed  errata interpretazione del Federalismo, cerca di dare, in modo frettolosamente artefatto ma subdolo, un’ immagine parcellizzata  e territorializzata, tentando di sconvolgerne, attraverso un uso capillarmente pianificato dei mass-media, il tradizionale e monolitico assetto di Istituzione nazionale che coinvolge tutti i Cittadini, dal Sud al Nord, rendendoli partecipi di un “sapere” comune e condiviso.


     Sbaglia chi La sottovaluta: Lei, insieme a Maroni, è il Ministro più funzionale al disegno del Federalismo, auspicato da Bossi e teorizzato da Calderoli, che nella regionalizzazione della Scuola e delle Forze dell’Ordine  trova i suoi capisaldi fondamentali.


     Pertanto le Sue dichiarazioni, anche se successivamente edulcorate, vanno nella direzione di dimostrare che esistono, al di là delle valutazioni dell’OCSE, livelli di scolarizzazione eccellente in alcune regioni e di sufficienza in altre, per influenzare l’opinione pubblica e per dare maggiore forza ad una strategia politica che, fra qualche mese, diventerà il cavallo di battaglia, speriamo non “di Troia” per l’Unità del Paese, della Politica nazionale e regionale!


     Sarebbe veramente assurdo, infatti, dare credito alle Sue valutazioni sui Professori meridionali, anche perché l’eccellente sistema di Istruzione pubblica della Sua


Regione, e del Nord in generale, è basato, fondamentalmente, su Docenti, Dirigenti e Personale ATA la maggior  parte dei quali provengono dal Sud d’Italia.


     Ciò che Ella ha detto, inoltre, al di là di tutto, ha colpito, a freddo, tantissimi Professori del Sud che hanno dato e portato alla Sua parte politica numerosissimi


suffragi elettorali, credendo di ribaltare una situazione da loro ritenuta insostenibile e che, ora, invece, li vede, “horribile dictu”, fra i principali imputati!


     In qualità, pertanto, di appartenente all’UCIIM, che ha scelto la Scuola per ”vocazione” e “missione” , La invito ad essere il Ministro di tutti, dalle Alpi alla Sicilia, ed a porsi, con maggiore attenzione, all’ascolto delle Persone, non dei numeri, che, a vario titolo, compongono il variegato mondo della Scuola italiana, caposaldo della Storia, della Democrazia, della Libertà nel nostro Paese, nato dal sangue di Martiri e di Eroi, anche della Resistenza, che fonda le sue radici nel Cristianesimo, religione dell’Amore e del Servizio.


     Le ricordo, sommessamente, che “Ministro” è colui che serve e ciò che diceva il nostro ed il Suo Paolo VI: “ la nostra epoca ha bisogno di testimoni”, non di imbonitori televisivi , di strateghi che, in nome del Popolo, sono pronti ad elaborare riforme, funzionali soltanto agli interessi di una parte, dimenticando che la Nazione si fonda sul concetto di mutualità e di solidarietà sul quale può anche, e solo, trovare spazio un’idea federalista dello Stato, che non è stata mai estranea al Cattolicesimo pre, post risorgimentale e post fascista, così come la possibilità di una Scuola con più marcate connotazioni regionalistiche.


     Se, invece, per come appare dai recenti segnali non tanto latenti, il Federalismo è soltanto un grimaldello per scardinare il concetto unitario di Nazione e di Stato per salvaguardare le Regioni più ricche, partendo dallo smantellamento della Scuola pubblica nazionale, allora le eventuali riforme avranno l’amaro sapore di un colpo di mano della Maggioranza, estorte agli Italiani con una eclatante vittoria elettorale, così come, amaramente, verificatosi il 6 aprile del 1924!


    Noi, Docenti cattolici, orgogliosamente Italiani e Meridionali, abituati alla discussione, al confronto ed alla democrazia, continueremo ad aver fiducia nel dialogo, nella discussione, nella contrapposizione dialettica di tesi ed antitesi che, inevitabilmente, dovranno trovare una sintesi , anche se non condivisa, in soluzioni accettate e mediate che gratifichino le esigenze comuni.


    Soprattutto avremo sempre presente che la nostra “vocazione” e la nostra “missione” sono i valori sui quali è fondato tutto il nostro agire al servizio della Chiesa e dei fratelli, soprattutto quelli più fragili, indifesi, desiderosi di affrancarsi dall’ignoranza che rende schiavi più di ogni altro vincolo.


                           Con simpatia.


                                                                                     ILVICEPRESIDENTE Giovanni DONATO

 

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