IN UN COMUNICATO, IL COORDINAMENTO POLITICO DEL PD CASTROVILLARESE, RICHIAMA L' ATTENZIONE DEI SINDACI DELL' ALTO JONIO COSENTINO et  at:  23/07/2008  



COMUNICATO                                                                 


         “ Lettera aperta agli Amici Sindaci dell’Alto Jonio”


                                  Carissimi Amici


                 nel corso della mia trentennale militanza politica, sia a livello istituzionale che di Partito, ho avuto modo di esprimere questi concetti che vorrei, ora, ribadire a Voi, Sindaci del terzo millennio, così come già avvenuto, nei confronti dei Vostri predecessori, nel corso delle ormai mitiche, alterne vicende, legate al progetto, miseramente fallito per la defezione dei comuni costieri, di elevare Castrovillari a provincia del Pollino e dell’Alto Jonio cosentino.   


    Approfitto, pertanto, della delicata situazione che si sta verificando nell’ambito dei Vostri territori, in riferimento al depauperamento dell’ospedale di Trebisacce, preludio, forse, del definitivo  declassamento e svuotamento in favore dell’erigendo, grande nosocomio della “Sibaritide”, ed alle proteste che avete messo in atto, insieme ai Vostri concittadini.


       Ricordo, anche, che qualche anno fa, quando si manifestarono le prime avvisaglie di crisi nella clinica “Madonna delle Grazie” di Sibari, scrivendo al Sindaco ed ai Consiglieri comunali di Cassano Jonio, affermavo che “l’abbraccio mortale con Corigliano e Rossano avrebbe, non solo causato la chiusura di questo glorioso presidio sanitario  ma anche quella di altre strutture operanti sul territorio più debole”.


      I fatti, purtroppo, mi hanno dato ragione : la clinica di Sibari è chiusa da mesi; molte famiglie sono sul lastrico; il circondario non ha più un centro sanitario adeguato, che dava risposte alle esigenze della gente della quale, adesso, sono aumentati enormemente i disagi.


         Ma l’aspetto più grave da rimarcare è quello relativo allo smantellamento degli ospedali di zona della fascia ionica, iniziato con il trasferimento di alcune divisioni dall’ospedale di Trebisacce.


         Ritengo, per come  stanno andando le  cose sia a livello regionale che nazionale, che questo sia appena l’inizio di una spoliazione, penalizzante soprattutto per le zone più deboli del Paese e della nostra Regione, che riguarderà la Giustizia, le Finanze, la Scuola, le Istituzioni ed altri Uffici periferici dello Stato.


        Ecco perché, fin dagli anni ottanta del secolo, ormai, scorso, Castrovillari ed i paesi delle zone interne del Pollino, consapevoli che l’evoluzione dei tempi avrebbe, in seguito, costretto la Politica ad adeguarsi alle vicissitudini legate alle grandi trasformazioni economiche della globalizzazione, avevano pensato che l’istituzione di una provincia del Nord Calabria che comprendesse i paesi dell’Alto Jonio e che escludesse, a ragione, Corigliano e Rossano, considerate aree forti di grande espansione, avrebbe potuto creare un baluardo di salvaguardia dell’economia, dello sviluppo, del riscatto delle aree deboli, montane, collinari e marine del territorio ricadente nel distretto giudiziario di Castrovillari.


         Del resto i legami orografici, culturali, amministrativi, commerciali, di frequentazione anche sociale e familiare, avevano consolidato, nel corso dei secoli, i rapporti fra le nostre zone e sembrava naturale che questa tradizione trovasse uno sbocco anche in un riconoscimento politico come sarebbe potuto essere l’istituzione di un’unica, comune provincia.


         Questo disegno, purtroppo è fallito, anche per meschini calcoli elettoralistici, e non potrà più essere realizzato; però, ora, le conseguenze si fanno sentire in modo veramente pesante, soprattutto per chi, originariamente favorevole, l’ha avversato, danneggiato e scompaginato, attratto dalle Sirene che provenivano dal Trionto, inizialmente indifferente e sonnacchioso all’idea della costituzione di una nuova provincia nel territorio cosentino.


         E’ stata scelta una soluzione diversa e l’abbraccio con le due grandi città dell’area metropolitana sta, di fatto, stritolando una realtà che, faticosamente, negli anni passati, era riuscita a creare strutture utili ed indispensabili per la vita dei propri cittadini.


      Ora è, dunque, inutile muovere accuse alla Regione e ad i suoi Organismi circa la responsabilità dell’attuale situazione di precarietà che penalizza e depaupera i paesi dell’Alto Jonio e sposta tutto l’asse politico e produttivo sull’area metropolitana di Corigliano-Rossano.


      Tutto ciò è frutto di scelte politiche e di strategie locali e territoriali, predisposte nel tempo, meditate, conclamate, che hanno, conseguenzialmente ed inevitabilmente, indirizzato le Istituzioni regionali verso una linea univoca di sviluppo che privilegia le menzionate aree, più popolate, più ricche, maggiormente autorevoli dal punto di vista della rappresentanza politica!


       Queste, infatti, erano le infauste previsioni, oggi in corso di attuazione, che noi, inascoltate e derise Cassandre, abbiamo enunciato in decenni di dialogo, di incontri, di scontri, nelle varie sedi di dibattito sia a livello locale e regionale che nazionale. 


      Ritengo, tuttavia, che si possa, in qualche modo, rimediare agli errori del passato: perché non creiamo, rimettendo insieme le nostre potenzialità, un contrappeso allo strapotere economico, politico, istituzionale dell’area metropolitana Corigliano- Rossano,  contrapponendo una conurbazione Castrovillari,  Cassano, Trebisacce , che possa rappresentare una realtà altrettanto vitale ed un interlocutore forte ed autorevole nei confronti delle Istituzioni regionali e nazionali, salvaguardando, potenziando e non penalizzando ulteriormente le nostre peculiarità e le nostre conquiste ?


      Non sto proponendo nessuna “guerra santa” che, del resto, sarebbe anacronistica e ridicola: suggerisco, con umiltà, l’adozione di uno strumento locale, politico ed istituzionale, del resto già attuato altrove, che, valorizzando le risorse del territorio e diventando anche concorrenziale con altre zone limitrofe, possa rappresentare un volano di sviluppo per il Pollino, la Sibaritide e l’intera Calabria.


                                                                Con affetto e stima.


                                                                 Giovanni DONATO


 

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