Regione Calabria, dettati i numeri del Piano di dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa per il prossimo triennio - A seguito di un incontro tenutosi ieri la regione Calabria ha illustrato gli indirizzi regionali e le linee guida operative del dimensionamento scolastico, a supporto dei Comuni e delle Province nell’adozione delle decisioni di competenza. “Con Sindacati e Istituzioni abbiamo condiviso quanto importante sia garantire maggiori opportunità dove più evidenti sono le deprivazioni culturali. Sulla base del numero di autonomie (281) assegnate dal Ministero alla Regione Calabria - ha affermato Giusi Princi, Vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Istruzione – è stata effettuata una distribuzione su base provinciale rapportata alla popolazione scolastica, alla densità abitativa di ciascun territorio ed agli sviluppi demografici previsti nel prossimo triennio.” I criteri inseriti nel documento ed a cui si dovranno attenere gli Enti nella proposta regionale di riorganizzazione della rete scolastica sono i seguenti: nelle aree ad alta densità, in particolare nei comuni capoluogo e nei comuni superiori a 15mila abitanti, si può tendere a costituire / mantenere istituti scolastici con un numero di almeno mille alunni; nelle aree scarsamente popolate, nelle aree interne e nelle aree periferiche, che si caratterizzano per condizioni di particolare isolamento, si può tendere a costituire / mantenere istituti scolastici con un numero di almeno 600 studenti. “Pertanto, ferme restando l’osservanza del numero di autonomie assegnate a ciascuna realtà provinciale e il rispetto da parte delle amministrazioni del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA loro assegnato – precisa Giusi Princi - Province e Città metropolitana potranno applicare un criterio compensativo per cui sarà possibile mantenere o costituire autonomie con un numero differente di alunni rispetto ai parametri numerici sopraindicati: superiori o inferiori a 600 per tutelare territori particolarmente fragili dal punto di vista socio-economico, isolati e inaccessibili; realtà scolastiche superiori alle 1000 unità, invece, nelle aree altamente popolate ".
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