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Centrale del Mercure, occhi puntati sull' effetto carrier del particolato indicato da piu' parti come tra le cause dell' effetto pandemico del COVID-19. Richiesta la sospensione dell' attivita' della centrale elettrica a biomasse della Valle del Mercure per emergenza sanitaria coronavirus COVID 19 - Con una relazione lunga nove pagine i Comitati e le Associazioni con in testa il Presidente dell’Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente (ISDE), nonchè Componente del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, Ferdinando, chiedono che vengano sospese le attivita' in essere presso la centrale elettrica a biomasse che insiste nella Valle del Mercure in territorio di Laino Borgo al confine con il comune di Rotonda. La richiesta è stata inviata oltre che alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e della regione Calabria anche al Ministero della salute ed all'assessore all' Ambiente sempre della regione Calabria. Ai possibili rischi per la salute delle popolazioni residenti nella Valle del Mercure, determinate dall’attività della Centrale, va aggiunto un altro elemento, anch’esso fortemente preoccupante, derivante dai drammatici tempi che viviamo. Il Particolato fine e ultrafine, infatti, derivante dalla combustione delle biomasse bruciate nella Centrale ed immesso in atmosfera, non soltanto svolge una attività dannosa per la salute di per sé, in primo luogo a livello dell’apparato respiratorio e cardio circolatorio, ma può anche fungere da carrier, cioè trasportatore di altre sostanze nocive che su di esso si depositano e tramite esso penetrano nel nostro organismo attraverso la via respiratoria. Aggiungendo danno a danno. In particolare, queste frazioni del Particolato, rivestono un ruolo pro-infiammatorio con produzione a livello polmonare e sistemico di mediatori della flogosi, esattamente come avviene per il COVID 19. Inoltre, l’azione vasocostrittrice determinata dallo stress ossidativo che è generato dal Particolato aumenta il rischio trombotico, come pare faccia anche il COVID 19 a livello del microcircolo polmonare, tanto che l’eparina – farmaco antitrombotico – viene da alcuni proposto come uno dei trattamenti coadiuvanti per i pazienti affetti da polmoniti da COVID 19. In particolare al di là di una attività per alcuni versi simile tra i meccanismi eziopatogenetici del Particolato e del Coronavirus COVID 19, un problema che è stato sollevato, nell’ambito della comunità scientifica, è proprio quello del possibile trasporto del virus, da parte delle polveri sottili. Non sono ad ogni modo le uniche motivazioni che da anni spingono i Comitati e le Associazioni a chiedere la completa chiusura della Centrale del Mercure. L’inquinamento determinato dalla mega-centrale del Mercure deriva da diversi fattori, di cui certamente il più importante e grave è quello rappresentato dai fumi derivanti dalla combustione delle biomasse. Bisogna tuttavia aggiungere che anche altri fattori accompagnano e potenziano questa pressione negativa derivante dall’immissione dei fumi di combustione in aria ambiente. I gas di scarico dei grossi automezzi che, ogni giorno e in numero rilevante (sono 56 TIR che in va-e-vieni – per un numero totale di 112 al giorno! – vengono utilizzati mediamente per il trasporto giornaliero delle biomasse alla Centrale) percorrono le strade del Parco che conducono alla centrale del Mercure, rappresentano un negativo contributo che certo non è possibile sottovalutare. Ma anche il “parco del cippato”, cioè i cumuli di materiale legnoso accantonati su un enorme piazzale dedicato e che liberano, ad ogni folata di vento, polveri delle più diverse dimensioni, rappresentano un ulteriore problema che va ad aggiungersi ai precedenti. A tutto ciò vanno ad aggiungersi le ceneri della combustione che devono avere un autonomo smaltimento, vista anche la loro pericolosità derivante dalla concentrazione di sostanze nocive, a seguito del processo di combustione stesso. Ad onta della immagine di “naturalità” del legno, infatti, la combustione dello stesso libera con i fumi e nelle ceneri di fondo, numerose sostanze tossiche e cancerogene assorbite dalla pianta durante il suo accrescimento. Si va dai metalli pesanti, alle diossine, agli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), agli ossidi di azoto (NOx), agli ossidi di zolfo (SOx). QUI TROVATE IL DOCUMENTO INTEGRALE
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