CASTROVILLARI E IL COLERA DEL 1837, OGGI COME ALLORA SI GRIDAVA AL COMPLOTTO et  at:  23/03/2020  

Castrovillari e il colera del 1837, oggi come allora si gridava al complotto - La teoria del complotto si fa sempre strada soprattutto quando le popolazioni si vedono colpite da un morbo al momento incurabile. Anche allora come oggi fu un' altra dura prova per le popolazioni del territorio, a Castrovillari l' epidemia fece contare 700 morti seminando ovviamente il panico. Il capoluogo del Pollino rimase isolato per diverso tempo con tutte le attività economiche e amministrative bloccate, terrorizzato com' era dagli eventuali "untori". Ricorda il Pepe non mancò la voce che - la terribile malattia fosse opera dell' umana malvagità giungendo ad indicare persone ed impiegati come gli spargitori di veleno -. Non mancarono dunque gli usi strumentali da parte degli oppositori ai liberali circa un disegno di sterminio della popolazione. Anche se per la cronaca a Castrovillari non si verificarono i linciaggi e le persecuzioni che soprattutto nell' altra epidemia da colera del 1855, invece, si manifestarono in altri comuni della Calabria Citra.  A tal proposito di seguito il testo di un manifesto  apparso a Castrovillari nel 1837: Avviso " Il 1837 venuto! Ossia Pel Cholera il Veleno!  Tremate! armatevi! Uccidete! Pria di essere uccisi!  Capite? o non capite? ". A causa del periodo storico rivoluzionario nel sud Italia, in Calabria si diffuse la voce che il colera fossero i patrioti risorgimentali a produrlo con polverine o simili e che per - questa via cercano di sobillare le popolazioni contro le autorità costituite -. Chiaramente non vi era nulla di vero e la dimostrazione furono le testimonianze raccolte tra le popolazioni da parte delle autorità giudiziarie dell' epoca.

 

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