L' ASSOCIAZIONE NAZIONALE BIOTECNOLOGI ITALIANI SPIEGA PERCHE' IL COVID-19 E' DIVERSO DALL' INFLUENZA STAGIONALE E INVITA TUTTI AD EVITARNE LA DIFFUSIONE #FATEIBRAVI et  at:  07/03/2020  

L' Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani spiega perche' il COVID-19 e' diverso dall' influenza stagionale e invita tutti ad evitarne la diffusione #fateibravi -  Poiché in diversi continuano a sostenere che la #Covid19 sia del tutto paragonabile a una sindrome influenzale, come Associazione Nazionale Biotecnologi, ci pare doveroso sottolineare nuovamente che così NON è. Se si guardano, ad esempio, i dati dell’influenza 2018-2019 (per i tecnici J10-11) si può osservare che, sì, ha avuto 812 casi gravi che hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva e ha causato 205 decessi, ma li ha avuti in un arco temporale di 33 settimane, con un picco di casi la 5° settimana dell’anno in cui si sono registrati 93 ricoveri in terapia intensiva e 23 decessi. https://www.epicentro.iss.it/influenza/FluNews18-19#casi . Quello che si osserva invece in questi giorni con il #coronavirus è un raddoppio dei casi che richiedono la terapia intensiva ogni 2,5 giorni (già alla seconda settimana di epidemia, siamo a 351 casi in intensiva e 131 decessi negli ultimi 7 giorni). Questo è dovuto principalmente al fatto che il virus colpisce, nei soggetti deboli, direttamente gli alveoli polmonari e richiede l’intubazione per tempi anche lunghi. Cosa significa? 1) che il SARS-CoV-2 mette molto più sotto stress il sistema sanitario rispetto ai virus influenzali, sia perché la percentuale di pazienti che necessita cure intensive è più alta, sia perché le necessita per tempi prolungati. 2) che il numero di casi sta crescendo ANCORA troppo rapidamente e che questo mette realmente a rischio la tenuta del sistema, che si sta saturando rapidamente (non solo in termini di posti letto e macchinari, ma soprattutto sul fronte del personale medico-sanitario).  Questo NON significa che chi si ammala finirà necessariamente in terapia intensiva o che il numero di decessi sia già fuori scala (è bene ricordare che per complicanze secondarie da influenza – per i tecnici J12-18 – si stima in Italia muoiano ogni anno tra le 8.000 e le 10.000 persone), ma semplicemente che se non rallentiamo rapidamente la crescita dei casi che necessitano ospedalizzazione (attraverso la riduzione del contagio) non riusciremo a gestirli efficacemente. Per capirci: adesso la Covid-19 sta ancora salendo verso la linea rossa tratteggiata in figura, che rappresenta la nostra capacità di gestire l’emergenza, e lo sta facendo molto più velocemente di quanto noi non siamo in grado di innalzarla. Già ora diversi ospedali hanno cancellato tutti gli interventi non urgenti e ridotto all’osso le attività sugli altri reparti. Se il virus dovesse riuscire a superare quella linea rossa le ripercussioni ci sarebbero non solo sui malati di Covid-19, ma anche su tutti coloro che hanno bisogno di assistenza sanitaria. Cosa dobbiamo fare? Ora ci sono da fare solo 2 cose: 1) smettere di condividere informazioni non verificate, che minimizzino o che generino panico ingiustificato, e affidarsi a fonti tecniche credibili tra cui torniamo a sottolineare: Patto Trasversale per la Scienza - PTS, Pier Luigi Lopalco, Enrico Bucci, Medical Facts di Roberto Burioni, Guido Silvestri 2) fare la propria parte per evitare di aiutare la diffusione del virus: seguendo le indicazioni che arrivano dalle Istituzioni e lavorando tutti assieme per abbassare l’onda che ci sta già colpendo. Solo in questo modo riusciremo a spalmare i casi che necessitano di cure intensive su di un arco di tempo più lungo, alleggerendo così la pressione sul SSN e facendogli guadagnare il tempo necessario ad innalzare la linea rossa, per tenerci tutti al sicuro. Conclude in fine con l'hashtag  #fateibravi.

 

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