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	  Calabria/COVID-19, alcune anticipazioni del Piano operativo predisposto dalla Regione. In Italia i casi accertati sono 5.496 di cui 4 in Calabria in base ai dati forniti dal Ministero della salute  - E' stato predisposto dalla Regione Calabria il piano operativo per l' emergenza COVID-19 meglio noto come Coronavirus, che sara' presentato lunedì pomeriggio alle aziende sanitarie ed ospedaliere. Esso prevde fra l’altro, l’attivazione di ulteriori 50 posti letto in Terapia Intensiva e 140 posti tra Malattie Infettive e Pneuomologia, sempre da attivare in tempi stretti. È prevista, inoltre, l’attivazione – in una seconda fase - di un ospedale COVID per ciascuna area/azienda sanitaria provinciale, per accogliere eventuali pazienti positivi, sintomatici e che hanno necessità di assistenza sanitaria da parte di specialisti e di ausili. Vengono individuate, infine, per ciascuna area/azienda sanitaria provinciale gli ospedali, attualmente dismessi, da destinare ad eventuali quarantene generalizzate. Il documento contiene indicazioni per i Dipartimenti di Prevenzione, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i medici di continuità assistenziale ovvero le ex guardie mediche e poi, ancora, i Distretti Sanitari, gli operatori del 118. Le disposizioni messe a punto dalla task force, istituita presso la Regione Calabria, riguardano anche i Pronto Soccorso Ospedalieri, ai quali viene chiesto di valutare la possibilità di limitare, per quanto possibile, gli ingressi alle strutture e di prendere misure precauzionali per le persone con febbre o sintomatologie respiratorie. Scaglionare gli accessi ed evitare affollamenti sono tra le misure indicate dalla Regione. I 4 laboratori di microbiologia degli Ospedali hub di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e dell’AOU Mater Domini, già individuati a livello regionale per l’esecuzione delle analisi sui tamponi, proseguiranno le attività garantendo la trasmissione delle informazioni sugli esiti dei test nelle modalità stabilite insieme all’ente regionale. La Regione ha richiesto nel territorio di ogni Azienda Sanitaria Provinciale, l’eventuale istituzione di Unità di Crisi Locali garantisca la partecipazione l’indispensabile raccordo con i sindaci e le Forze dell’Ordine. Al fine di assicurare il contenimento della diffusione del virus COVID-19 si sta valutando misure volte ad una rimodulazione delle attività ospedaliere, sia nelle aziende pubbliche che private, con particolare riferimento alle attività ambulatoriali (ad eccezione, ovviamente di quelle urgenti ed indifferibili: dialisi, chemioterapia, etc…) ed all’attività di ricovero in elezione. Si resta in attesa che il Ministero della salute risponda circa l’assunzione di medici, paramedici e Oss per rispondere al meglio ad eventuali emergenze che potrebbero presentarsi. Per quel che riguarda la situazione attuale la giornata di oggi ha segnato un aumento notevole dei casi accertati, come dichiarato dal Responsabile della Protezione civile, Borrelli si è infatti registrato un + 1.145 provenienti in particolar modo dalla Lombardia e dal bresciano nella fattispecie. Rimane a 4 il numero dei contagiati in Calabria e la regione meno colpita è la Basilicata con 3 casi. E' evidente che i dati sono in continuo mutamento. I pazienti in terapia intensiva al momento della scrittura sono 567 sul territorio nazionale. Il dettaglio alle 18 del 7 marzo 2020: Lombardia 3.420, Emilia-Romagna 1.010, Veneto 543, Marche 207, Piemonte 207, Toscana 113, Lazio 76, Campania 61, Liguria 51, Friuli Venezia Giulia 42, Sicilia 35, Puglia 26, Umbria 24, Molise 14, Provincia autonoma di Trento 14, Abruzzo 11, Provincia autonoma di Bolzano 9, Valle d’Aosta 8, Sardegna 5, Calabria 4, Basilicata 3. 
        
            
        
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