SVILUPPO SOSTENIBILE ED ENERGIE ALTERNATIVE
Ho partecipato con Piacere alla manifestazione organizzata dall’associazione Nuova Castrovillari, del 15 dicembre 07, dove hanno tenuto banco argomenti di attualità circa le energie derivanti da fonti energetiche di natura rinnovabile “FENR”, alle quali sono particolarmente attento e che potranno essere la risposta alla problematica di sviluppo ecocompatibile per il prossimo futuro.
Si è parlato di energia idroelettrica e della possibilità di recuperare la centrale del salto 5 nel territorio di Castrovillari di cui era proprietario il comune e successivamente passata all’ENEL che non l’ha mai sfruttata abbandonandola e ignari ne sono i motivi.
Si è parlato di Eolico, biomasse e fotovoltaico dove il Presidente dell’Ente Parco Mimmo Pappaterra, si è mantenuto cauto circa la realtà delle zone ZPS, SIC, ecc. le quali indicano che il territorio è protetto e che pertanto difficilmente si possono sfruttare e ricavare degli introiti anche immediati prodotti da queste fonti di tipo pulito.
La stessa considerazione di natura politica ha avuto il sindaco di Castrovillari Franco Blaiotta, che si è dimostrato favorevole all’iniziativa di sfruttamento di prodotti/processi tecnologici legati a queste nuove scelte, prendendo in considerazione che il territorio, ove possibile, si presta bene dal punto di vista orografico a determinati tipi di scelta piuttosto che altri e che nel rispetto delle leggi e della reale fattibilità di ripristino o ammodernamento di alcuni progetti si possa da subito passare dalle parole ai fatti.
Partendo dal presupposto che sono favorevole a queste nuove tecnologie, ho posto delle domande ai tecnici esperti Ing.ri Ciabattoni e Falcone, che hanno illustrato bene gli argomenti di risparmio energetico e delle “FENR” di cui però ho posto legittimamente uno scetticismo non tanto nella “corsa all’oro” dunque dei finanziamenti in conto energia finanziabili dalle stesse banche o dalla deducibilità fiscale che la finanziaria a posto in esser e per la realizzazione di questi progetti, e di cui gli enti pubblici potrebbero essere i maggiori fruitori, ma quanto nel fatto che, la gestione e programmazione degli stessi, potrebbe, come spesso accade, essere malcurata. A tal proposito ho fatto degli esempi, di cattiva gestione e programmazione, di cui gli elettrodomestici, corpi illuminati (lampadine alogene, neon, ecc…) ed altri oggetti di uso pratico che spinti sul mercato da una legge prettamente consumistica e tecnologico-innovativa degli anni passati, hanno prodotto ad oggi la gravosa problematica dei rifiuti in cui siamo intricati. Sappiamo che esistono le leggi sia incentivanti sia obbligatorie vedi ex Decreto Ronchi 22/97 in cui si prevedeva già 10 anni fa l’isola ecologica o i vari centri di smaltimento e accordi di filiera ecc. ma come puntualmente accade nelle realtà poco organizzate, si produce solo confusione e in questo caso rifiuti quando un oggetto termina la propria esistenza; Infatti, i nuovi rifiuti che 10/20 anni fa neanche esistevano, sono appunto gli elettrodomestici, computer, telefonini ecc… di cui forse qualcuno aveva pensato anche come riciclarli e smaltirli nella fase di progettazione, ma in alcune realtà non sapendo come disfarsene spesso li abbiamo trovati abbandonati per le strade creando le famose discariche abusive, questo dovuto alla mancata PROGRAMMAZIONE e GESTIONE di quello che gli strumenti a disposizione prevedevano, infatti, se i costi di ripristino dei luoghi o di smaltimento di qualsiasi natura essa siano ricadono sul cittadino, può accadere che questi lo smaltisca in modo improprio, viceversa, quando si cerca di rimediare a tale problematica investendo ditte apposite o gli enti pubblici, i costi ricadono su questi ultimi.
Morale della favola, non vorrei che in un’azione di marketing di questi prodotti altamente tecnologici oggigiorno, producano per le prossime generazioni, dei rifiuti, legati al processo di innovazione tecnologica, prodotta dal miglioramento della qualità degli stessi, e che invece di trovare un Boiler o una caldaia… buttata per le strade di campagna, si trovassero dei pannelli fotovoltaici o serbatoi a questi collegati, in quanto rotti o superati in tecnologia. La proposta del tutto gratuita e imparziale che mi permetto di suggerire ai venditori e fruitori di queste tecnologie, è quella di programmare e gestire già fin d’ora, la filiera del ciclo di vita di questi prodotti quando termineranno per vari motivi la loro funzionalità. Così facendo mi auguro di trovare sempre meno “cattedrali” abbandonate, come tante se ne vedono in giro per l’Italia, o nel nostro territorio, (vedi centrale ENEL di cui sopra). Certo di aver meglio specificato il mio pensiero porgo i migliori auguri di un buon lavoro a tutti.
Cordiali Saluti
Dott. Giuseppe Castriota
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