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EDUCARE ALLA LEGALITA', SPRIGIONANDO PICCOLE SCINTILLE PER ALIMENTARE UNA GRANDE LUCE INCONTRO-DIBATTITO AI " LICEI MATTEI " NEL RIBADIRE L' IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE DEI GIOVANI IN MERITO ALL’OSSERVANZA DELLE REGOLE E DELLE LEGGI. Si e' svolto stamane, 9 Maggio 2015, presso l' auditorium del Liceo Scientifico " Enrico Mattei " di Castrovillari, il convegno " Educare alla legalità. Parvae scintillae saepe magna incendia excitant ". Il convegno, presieduto e coordinato dal D.S. Bruno Barreca, che ha introdotto e coordinato i lavori, ha avuto la finalità di sottolineare l’importanza dell’ educare alla legalità nell’attuale momento storico in cui, come ha sottolineato lo stesso dirigente scolastico,“la società appare sempre più complessa e contraddittoria e, pertanto, sempre più incisiva deve essere l’azione della scuola, per garantire il diritto di cittadinanza che consente a tutti di essere parte integrata ed integrante all’interno della propria comunità, ma anche al di fuori di essa”. Fenomeni come la diffusione di sostanze stupefacenti tra i giovani più fragili, il bullismo e la prevaricazione, la tendenza alla trasgressione, che spesso porta alle dipendenze ed alla devianza, possono costituire pericolosi campanelli d’allarme che rischierebbero di compromettere la formazione e la consapevolezza del futuro cittadino se la famiglia, in primis, e poi la scuola e le istituzioni non intervenissero tempestivamente nel concorrere ad educare i giovani a diventare cittadini realmente liberi e intelligentemente critici sui principi della convivenza civile, che non possono non avere proprio nelle regole e nelle leggi i migliori e più efficaci strumenti di democrazia all’interno di quel processo virtuoso che realizza l’empatia sociale, a scuola e fuori di essa. Infatti, proprio nella scuola si educano- sostiene Barreca- “quegli atteggiamenti sociali e civili che conducono gli studenti ad esercitare serenamente l’autonomia di giudizio, proprio allorquando si realizzano pienamente le condizioni che favoriscono il senso di appartenenza prima alla comunità scolastica e poi, di conseguenza, all’intera società. In questo senso, le regole non devono essere avvertite come strumenti di coercizione, bensì come mezzi di emancipazione personale e di autoeducazione al rispetto delle stesse, così come della società che le ha scelte e le vuole comunicare, condividere, tutelare”. Il D.S. ha poi chiarito in che senso e con quale significato debbano essere interpretati, in questo contesto, i versi ( tratti dalla raccolta “Myricae” ) di Giovanni Pascoli, uno dei più grandi poeti del Decadentismo italiano, riportati come sottotitolo del convegno e che servono a far riflettere l’intera comunità scolastica sulla necessità di costituire una società a misura d’uomo, in cui prevalgano il rispetto per le cose semplici, cioè essenziali, viste come “piccole scintille che alimentano il grande fuoco che produce la grande luce dei circoli virtuosi della conoscenza e della coerenza, contro ogni forma di emarginazione e di prevaricazione”. A seguire, l’intervento di Giovanni Donato, presidente del Distretto Scolastico n.19 , attualmente responsabile di un Istituto, quale lo storico “V.Veneto” di Castrovillari, che si occupa di formazione, dall’infanzia alla scuola primaria, e che ha voluto ricordare la “collaborazione pluriennale” che lo lega al D.S. dell’ “E. Mattei”, soprattutto nel promuovere e tutelare “scelte difficili di difesa dei presidi scolastici sul territorio (vedi il caso della scuola di Papasidero), sfatando la mera logica della razionalizzazione e dei tagli a favore della visione di una scuola intesa come distretto utile ai giovani, alle famiglie, alla società”. La scuola-ha ribadito G.Donato- non può e non deve essere intesa come “mera agenzia erogatrice di servizi, ma come comunità i cui i rapporti siano fondati sulla reciprocità”. Ciò anche per andare oltre quegli schemi troppo rigidi che rischiano di ingabbiare la creatività dei giovani e, al contrario, valorizzare le persone in quanto tali. Ciò facendo, si nobilita la stessa “humanitas” di classica ma intramontabile memoria che, attraverso lo studio di tutte le discipline, in particolare le scienze umanistiche, aiuta a comprendere l’uomo, i suoi fini, la sua reale natura. Anche i docenti, in questo caso veri e propri “missionari di valori” guideranno i loro studenti a comprendere la necessità di una conduzione collegiale che sia incentrata sulle regole, la puntualità, il rispetto della propria e dell’altrui identità, nonché di luoghi e cose. Se tante piccole gocce formano un oceano, ha ricordato G. Donato, parafrasando Madre Teresa di Calcutta, ogni singola azione, pertinente allo scopo, farà risaltare l’intera comunità, ispirata a voler muoversi insieme, cioè nella stessa direzione, nel rispetto delle leggi e del senso di giustizia condiviso dalla collettività. Ospite d’onore della manifestazione, il Capitano Antonio Leotta, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Castrovillari, che ha rivolto un saluto iniziale di benvenuto a tutti gli studenti delle classi terze e quarte cui il convegno è stato rivolto, e principalmente ai pendolari, così come ai docenti accompagnatori e coordinatori, che hanno seguito l’incontro ricavandone utile materiale di studio, osservazioni, nonché spunti per ulteriori ricerche di approfondimento sull’argomento. Il Capitano Leotta, come introduzione al suo seguitissimo intervento, richiamando l’attenzione dei giovani sulla necessità di armonizzare il fisiologico bisogno della spensieratezza e del divertimento con la progressiva maturazione dei doveri e delle gravose responsabilità future, nonché sulla opportunità di rispettare le leggi non per timore della pena, bensì per intima convinzione, correggendo il comportamento-oggi purtroppo invalso-di attribuire sempre agli altri le proprie responsabilità, ha inteso videoproiettare un filmato della durata di circa 10 min., realizzato nella ricorrenza della “Giornata delle Forze Armate”, che si celebra ogni anno il 4 di Novembre, in modo tale da illustrare con l’ausilio delle immagini in cosa consiste essenzialmente l’Organizzazione dell’Arma, quali sono i suoi fini, i suoi compiti e le sue specificità, anche rispetto alle altre Istituzioni affini. Il suo discorso, che lui stesso ha precisato non è stato impostato su regole precostituite, perseguendo l’intento di rimanere aperto al dialogo con i giovani, ha focalizzato l’attenzione generale sui due elementi costitutivi dell’Arma: la capillarità, ovvero l’irrorazione dell’Arma su tutto il territorio nazionale, ad esclusione di qualche comune, e la duplice attività fondamentale, cioè di prevenzione e repressione dell’illegalità, che si esercita attraverso le perlustrazioni, la vigilanza, i posti di controllo o di blocco, l’azione dei “carabinieri in borghese”(di cui due autorevoli rappresentanti presenziavano presso l’auditorium del Liceo “E. Mattei”), la radiomobile, con la finalità principale di “conoscere i concittadini contribuendo a comprendere se e come le regole siano rispettate”. Il Capitano Leotta ha precisato che il Comando di Castrovillari, da lui diretto, è un “Comando sovraordinato”, vale a dire che deve gestire un vasto territorio comprendente dieci stazioni e diciotto comuni, in un vasto territorio che tocca, tra gli altri, i Comuni di Laino Borgo, Francavilla Marittima, Altomonte e Papasidero. Gli interventi con relative domande dalla platea, che hanno visto il susseguirsi di docenti (Enzo Zicari, Paola Annicchiarico, Milena Filomia Filomena Bloise, Giuseppe Lo Polito) e studenti (Carmine Maradei, Ilenia Colloca, Stella Donnici, Costanza), hanno toccato i temi più disparati, come l’attuale Progetto di razionalizzazione delle forze di Polizia, le differenze tra il Corpo di Polizia e l’Arma dei Carabinieri, il percorso selettivo e formativo per intraprendere il lavoro presso le Forze dell’Ordine e particolarmente presso l’Arma dei Carabinieri, i mezzi per contrastare la diffusione delle sostanze stupefacenti e della dipendenza dall’alcol, le difficoltà di essere e sentirsi Carabinieri in una Città quale quella di Castrovillari, - definita dallo stesso capitano Leotta come “una realtà sicuramente non semplice, ma non per questo preoccupante”- le delucidazioni in merito ai recenti fatti di cronaca portati alla ribalta dai media locali sullo spaccio di eroina e cocaina in una casa del borgo antico della nostra Città, occupata abusivamente, nonché sui metodi più idonei per contrastare la degenerazione delle proteste dei movimenti studenteschi, evitando il ricorso alla violenza, sia pure ai fini legali della legittima difesa e della tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico –come insegnano i fatti di Genova-. Il Capitano Leotta ha risposto a tutti con semplicità, non disgiunta da lucidità di analisi e completezza d’informazione. Viva soddisfazione ha espresso il D.S. Bruno Barreca alla fine di questo convegno, ringraziando anzitutto il Comando Provinciale dei Carabinieri che ha inteso onorare l’Istituzione scolastica da lui presieduta, autorizzando l’incontro nella Scuola, nonché il Pres. del Distretto Scolastico, per la sua sentita partecipazione e il Capitano Antonio Leotta, lodato per il taglio del suo discorso, definito “chiaro, preciso, didattico” in termini di semplicità espositiva unitarietà e linearità, precisione ed efficacia comunicativa. Infine, ci si voluti lasciare quasi con un motto: “Cominciare da ora!”, che in tema di Educazione alla legalità, non potrà che sortire maggiore senso di responsabilità da parte di tutti circa gli opportuni esempi da seguire. La Referente Comunicazioni Esterne Prof.ssa Filomena Bloise
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