PREMIO COCCHIARA. A PALERMO L' ANTROPOLOGIA CULTURALE ITALIANA HA CELEBRATO I SUOI FASTI. PREMIATO IL PROF. ANTONINO BUTTITTA et  at:  21/05/2014  

A Palermo l' Antropologia culturale italiana ha celebrato i suoi fasti. Due generazioni di antropologi si sono incontrati per riconoscere un Maestro, e riconoscersi nella sua lectio pluridecennale. Il Maestro e' il professore emerito di Antropologia culturale dell' Universita' degli Studi di Palermo Antonino Buttitta, figlio dell' indimenticato poeta Ignazio, per il quale la poesia, declamata nelle piazze d’Italia nel suo sonante dialetto, liberandosi dai vincoli della scrittura, si riappropriava della voce per denunciare al mondo speranze e dolori, sentimenti e bisogni di un popolo accasciato dalla storia. L’antropologo palermitano Antonino Buttitta ha impegnato una vita di passione e di rigorosi studi scientifici in favore dell’Antropologia culturale, una disciplina, per la quale ha inaugurato nuove strade di ricerca, di analisi e di approfondimento, grazie alle quali la riflessione dottrinale ha goduto di nuovi strumenti per addentrarsi con maggiore efficacia nella foresta dei simboli e dei significati dei fatti dell’uomo. Egli, al fine di promuovere la ricerca scientifica, si è mosso su più fronti, ideando la Fondazione dedicata al Padre Ignazio, dedicandosi all’insegnamento, dando, in qualità di preside,  nuovo impulso alla Facoltà di Lettere e Filosofia e, da presidente, ai corsi di laurea in Beni Demoetnoantropologici e di laurea magistrale di Antropologia Culturale ed Etnologia dell’Università di Palermo. Ha insegnato in altre Università, e ha fondato, diretto e curato non poche collane e riviste. È tuttora presidente del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, della Scuola Internazionale  di Scienze Umane e del centro Sperimentale di Cinematografia. A Gerardo Bonifati,  deus ex machina di tutte le iniziative della F.I.T.P. e  infaticabile assessore alla cultura, a cui tanto deve la promozione attuale degli studi demoetnoantropologici, è toccato l’onere e l’onore di organizzare la cerimonia di premiazione, l’organizzazione e la presentazione del prestigioso convegno. Al dinamico cittadino castrovillarese il mondo accademico tributa, così, un significativo riconoscimento, assegnandogli un ruolo di primo piano nel panorama della ricerca,   degli studi e della riproposta dei diversi e complessi aspetti della cultura di tradizione orale. Il Premio, che porta il nome di Giuseppe Cocchiara, uno dei grandi dell’Antropologia culturale europea, è stato, sicché, assegnato al Prof. Antonino Buttitta «per lo straordinario contributo dato allo sviluppo degli studi demoetnoantropologici in Italia e alla diffusione delle analisi semeiotiche mai confinate nel pur vasto orizzonte culturale europeo», così recita la motivazione. La relazione, redatta da Mario Atzori, professore emerito di Storia della Tradizioni Popolari dell’Università di Sassari, a cui si devono studi fondamentali sui rituali delle comunità africane e delle società complesse, e letta dal Segretario generale della F.I.T.P. Franco Megna, ha delineato con rigore scientifico la figura e l’opera del premiato, illustrandone il pensiero e la metodologia e percorrendone il cursus studiorum.   A consegnare il premio al professore Buttitta, nella cornice splendida del Museo Internazionale di Palermo, fondato da un altro grande studioso siciliano, Antonino Uccello, è stato il gruppo dirigente della F.I.T.P. Non pochi gli studiosi di chiara fama presenti. Fra tutti, gli antropologi Elsa Guggino, moglie del festeggiato, Matilde Callari Galli, Ignazio Emanuele Buttitta, continuatore della tradizione di famiglia, Sergio Bonanzinga, Fatima Giallombardo, Jole Trupia, Rosario Perricone, Janne Vibaek Pasqualino, moglie del fondatore del Museo, Caterina Ruta. L’occasione è stata buona per presentare, al momento opportuno e in un sede prestigiosa, l’opera multimediale Prima etnografia d’Italia. Gli studi di folklore tra ’88 e ‘900 nel quadro europeo, edito alla Federazione Italiana Tradizioni Popolari per i tipi di Franco Angeli Editore e curata dall’antropologo Gian Luigi Bravo con il concorso di pensiero di altri antropologi, tra cui spiccano i nomi di Mario Atzori, Maria Margherita Satta, Patrizia Resta. L’opera, presentata, durante la cerimonia, dalla professoressa Gabriella D’Agostino, si rivela di grande utilità non solo per gli alti contributi scientifici dei redattori, ma anche, e soprattutto, per il fondamentale ricco materiale, frutto d’indagine minuziosa a cavallo di due secoli, per lungo tempo rarissimo e di difficile consultazione, e ora, finalmente a disposizione di tutti, studiosi e non. Parlo del DVD allegato, in cui sono contenute tutte le annate delle due riviste di studi demologici più importanti, l’Archivio per lo Studio delle Tradizioni Popolari, fondato il 1882 dal padre degli studi demologici in Italia Giuseppe Pitrè, il medico-antropologo, primo docente in Italia di demopsicologia, e da Salomone Marino, anch’egli medico patologo, a cui si devono indagini di notevole spessore anche sul canto popolare siciliano, e la Rivista delle Tradizioni Popolari Italiane, fondata da Angelo de Gubernatis, glottologo di fama europea, studioso di sanscrito e di rituali e di mitologia comparata, nel 1893 e pubblicata fino al 1895. La F.I.T.P.  si trova così a cambiare radicalmente registro. Dal semplice impegno a far conoscere alcuni aspetti del Folk-Lore italiano all’attività di ricerca scientifica e di promozione degli studi demoetnoatropologici, alla scelta di rappresentare, grazie all’impegno costante e tenace di Gerardo Bonifati, direttore artistico del Gruppo Folklorico di Castrovillari, con un’intensa attività di drammatizzazione dei repertori della cultura popolare ricercati, studiati ed elaborati per la scena. Anche a Palermo, sicché, Castrovillari ha detto la sua e ha fatto ben figurare la nostra terra, punto di riferimento, ormai, per chiunque voglia dedicarsi al delicato e difficile compito di ricercare e studiare e rappresentare il comune patrimonio di utili saperi, giunti fino a noi e ancor vivi, della tradizione orale. Leonardo R. Alario

 

      Tell A Friend




RSS Feed