CASTROVILLARI, CULTURA - " U CUMUNU " DI LUIGI RUSSO IN SCENA IL 25 E IL 26 GENNAIO et  at:  24/01/2014  

CASTROVILLARI/CULTURA. DUE SERATE, IL 25 E 26 GENNAIO, PER RIFLETTERE   E DIVERTTIRSI  CON L' ATTO UNICO " U CUMUNU " DELL' INDIMENTICABILE LUIGI RUSSO,  POETA DI VERNACOLO  - " U Cumunu ", atto unico di Luigi Russo, poeta di vernacolo, autore di libri, capo di gabinetto  e scomparso nel novembre del 1998,  sara' riproposto  nel Teatro Sybaris del Protoconvento francescano di Castrovillari il 25 e 26 gennaio, alle ore 21, grazie all' Associazione culturale Gruppo Folk, " Città di Castrovillari ", ed alla Compagnia di Teatro Popolare " Luigi Russo " con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. Sul palcoscenico gli interpreti  Piero Frangelli, Francesco Ortale, Antonio  Notaro, Giulia Purcigliotti, Maria Buccolo, Tommaso Visciglia, Alfonsina Donato, Alessio Vignieri, Francesco Casella, Mimmo Donato, Fabio Malomo, Gino La Polla, Maria Macrini, Elio Pugliese, Mirko Ruberto, Roberto Rotondaro, Rosa Mastrascusa e Rosangela Purcigliotti. Lo spettacolo  ripropone un  grande successo di pubblico, ripercorrendo le vicende interne di una giornata  tipo di un piccolo Comune di periferia. L’iniziativa è nel segno della memoria e della cultura  per ricordare un figlio illustre di Castrovillari, appassionato alla  propria Terra, al proprio dialetto, agli usi e costumi della sua città  ed a quelle espressività uniche che hanno reso inconfondibile modi e luoghi di questo popolo. Comunque, due serate che  riaffermeranno l’interesse della gente per la salvaguardia del proprio patrimonio, del proprio dialetto , declamate da attenti interpreti grazie all’indiscussa capacità coinvolgente degli scritti dell’autore che rilanceranno frasi colorite, condite di ironia e simpatia, coniate da Russo, e sapientemente miscelate, per far sorridere e pensare. E’ l’anima e la lingua castrovillarese che vanno in scena- precisa qualcuno –, espressioni genuine di un amore infinito per il proprio patrimonio, che vive e si tramanda al di là delle mode, per interrogare e reinventare l’assetto sociale rilanciato da quell’arguzia e vivacità culturale,

 

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