REGIONE CALABRIA E DERIVATI, RICHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO ANCHE PER BANCA NOMURA et  at:  31/10/2013  

La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio di sei indagati, tra cui la banca Nomura, nell'inchiesta sui derivati sottoscritti dalla Regione Calabria, dal 2004 al 2006, con l'istituto di credito giapponese. Per un settimo indagato, l'ex funzionario della Nomura, Armando Vallini, è stata chiesta l'archiviazione. Le indagini seguite dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Milano a conclusione delle indagini preliminari aveva identificato 7 persone che a vario titolo, risultavano indagati per i reati di associazione per delinquere, truffa e corruzione, in relazione alle operazioni in derivati. L'attività investigativa, richiesta dai sostituti procuratori Gerardo Domijanni e Domenico Guarascio della Procura di Catanzaro, ha riguardato in particolare una emissione obbligazionaria e due successive rinegoziazioni sottoscritte dalla Regione per un importo pari a circa 325 milioni, a cio'  erano correlate operazioni di interest rate swap, grazie alle quali la Nomura risulta aver ottenuto, attraverso modalità fraudolente - secondo l'accusa - profitti illeciti per circa 35 milioni, parte dei quali veicolati in favore di un consulente finanziario.  Dalle indagini della Gdf sarebbe inoltre emerso che la Banca Nomura avrebbe sborsato 2,5 milioni per “comprare” una sua consulenza che avrebbe indotto la Regione Calabria (che è parte lesa) a sottoscrivere i contratti derivati. I soldi sarebbero giunti al consulente attraverso una complessa movimentazione avvenuta grazie a società estere e conti correnti cifrati, che gli investigatori hanno identificato ricostruendo la filiera degli spostamenti del denaro. Alla banca sono state contestate violazioni ai sensi del d.lgs 231 dell'8 giugno 2001, sulla responsabilità amministrativa degli enti.

 

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