COMUNITA' MONTANA, LAVORATORI SENZA STIPENDIO. IL LORO DRAMMA IN UN COMUNICATO et  at:  21/10/2013  

Egregio Direttore - Le scriviamo perché sentiamo l' esigenza di far conoscere il dramma di centinaia di lavoratori delle Comunità Montane calabresi che da mesi non percepiscono lo stipendio e che non sanno, ad oggi, quando ciò accadrà. Ci sono in mezzo a noi padri, di famiglie monoreddito, disperati perché non possono assolvere al mantenimento dei loro figli; c’è una madre vedova che dopo undici mesi senza stipendio chiede se la sua unica alternativa sia quella di “farla finita”.  Brutte storie; ma come questa ce ne sono tante. Storie diverse, ma con un denominatore comune:la disperazione. Non si piange per dignità, che pure, persone in giacca e cravatta che siedono su poltrone prestigiose, hanno lentamente ucciso. Ma costoro rimangono impuniti, perché, ledere i diritti, mortificare le persone, umiliarle nel loro privato, non costituisce reato e, ancor di più, non costituisce senso di vergogna per una “casta” che non si è mai trovata nell’impossibilità di pagare una rata di mutuo o il canone d’affitto. Per i nostri governanti è semplice, è tutto maledettamente  chiaro: “motivi tecnico-amministrativi ci impediscono di erogare le somme, pur dovute, alle Comunità Montane” Comodo trincerarsi dietro la burocrazia, quando la politica non è capace di trovare la soluzione ai problemi della gente. Quella delle Comunità Montane è una situazione paradossale. Nate nel 1971 con Legge Nazionale, con funzioni di salvaguardia e sviluppo della montagna, dal 2008, anno in cui la competenza in materia di Comunità Montane è stata trasferita dal governo centrale ai governi regionali, per gli Enti calabresi è partito il declino.  Trattandosi di Enti a finanza derivata, dato che i trasferimenti di somme  da parte della Regione Calabria nel corso degli anni si sono man mano assottigliati fino a scomparire, anche le attività si sono gradualmente ridotte fino  ad arrivare allo zero. Finalmente dopo anni di agonia, con la L.R. n. 25 del 16.05.2013 le Comunità Montane sono state soppresse e accorpate con l’A.F.O.R. (Azienda Forestale Regionale) per costituire  la nuova Azienda  Regionale “Calabria Verde” con avvio dal 01.01.2014. Ma questo a noi lavoratori  poco importerebbe se, chi di dovere si adoperasse  fattivamente per il nostro futuro, ma soprattutto per il nostro presente, e mettesse fine ad una sofferenza che ormai si protrae  da lungo tempo. Le Comunità Montane sono in liquidazione e vantano svariate migliaia di euro dalla Regione, i cui governanti rimangono sordi al cospetto delle proteste dei lavoratori che non percepiscono gli stipendi mentre c’è da pagare le bollette, le spese mediche e giornaliere.  Brancoliamo nel buio e  a ragione, temiamo che il Natale che si approssima non ci porterà la luce.  Aiutateci ad accendere i riflettori su questa triste vicenda. Aiutateci a non teorizzare l’efficacia di metodi aggressivi e violenti come unica soluzione dei problemi che attanagliano in questo momento storico la nostra società. dipendenti            della Comunità Montana del Pollino di Castrovillari

 

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