FEMMINICIDIO E ALTRO - LA DE GAIO CHIEDE CHE VENGA CONVOCATA LA COMMISSIONE REGIONALE " PROGETTO DONNA " et  at:  31/05/2013  

Alla C.A. del Presidente del Progetto Donna Calabria Vicepresidente Giunta Regionale della Calabria Dott.ssa Antonella Stasi - Pregevolissimo Presidente, Mentre tutta l' Italia piange la nostra conterranea  Fabiana Luzzi, la Camera dei Deputati ha votato all' unanimita' la convenzione di Istanbul per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne.  E' importante aprire un dibattito politico e culturale su cosa in concreto cambierebbe  per le tante vittime di abusi fisici, psicologici e sessuali. A tale esigenza non può rimanere esclusa la nostra comunità regionale che anzi, dato il suo retaggio storico e sociale, deve essere all’avanguardia nell’azione e nella proposta culturale  L’Italia è stato tra i primi paesi a ratificare il trattato, e questa è senz’altro una pagina di buona politica  anche alla luce dell’emergenza femminicidio in Italia.  Questo momento è senza dubbio un punto di svolta per l’Italia che deve debellare dal suo interno la cultura della “subalternità” femminile. La ratifica della convenzione  pone in essere un cambio di passo  culturale, nella considerazione della violenza contro le donne. Infatti, il sopruso contro le donne viene  inserito tra le violazione dei diritti umani  e viene, altresì, riconosciuta la natura “strutturale” della violenza in quanto basata sul genere.  Si stabilisce che gli Stati debbano promuovere ed eliminare ogni forma di diseguaglianza e discriminazione, adeguando la normativa nazionale, nonché procedendo al sostegno delle organizzazioni deputate alla loro protezione. Ma cosa cambia in concreto per le donne italiane? Tutto dipenderà da quanto sarà determinante l’impegno di far vivere concretamente quanto previsto nelle enunciazioni della carta.  E’ opportuno convocare una riunione della commissione ” Progetto donna” presso la Regione Calabria, onde discutere delle iniziative  da intraprendere nell’ottica di una concreta attuazione dei principi menzionati. In tale ambito deve ritenersi imprescindibile un’ attività di divulgazione e coinvolgimento delle istituzioni ad ogni livello,  in primis del mondo scolastico.  Molte volte gli episodi di violenza coinvolgono anche i minori ed a tal fine risulta ancora più importante l’informazione e la formazione di un habitat culturale mentale conscio del rispetto e della tutela della donna, monitorando il sorgere di atteggiamenti violenti o prevaricatori. Tali processi virtuosi possono essere attuati con semplicità e senza nessun dispendio di denaro, ma mettendo in campo una sana azione di volontariato . E’ necessario stimolare, nell’ottica del  ruolo proprio del “Progetto Donna”,  le istituzioni presenti sul territorio,  affinchè sviluppino  le azioni necessarie. Per quanto detto, caro Presidente le chiedo di convocare un’apposita seduta di commissione che superi le sterili polemiche  e vada al cuore del “problema femminile“ Con sincera stima. F.to  Prof.ssa   Anna De Gaio Componente Progetto Donna

 

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