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Un incontro per sostenere il ruolo dell’ospedale di Castrovillari e fare il punto sui servizi pubblici per la salute - Incontro al vertice nei giorni scorsi a Castrovillari, presso la sala Giunta di palazzo Gallo, per ragionare sul presente e sul futuro del nosocomio locale e, più in generale, del sistema sanitario pubblico del territorio. Il vertice, nato su iniziativa dell’ amministrazione comunale locale, ha visto un’ampia e qualificata rappresentanza a più livelli: assieme al sindaco della città del Pollino, l’avvocato Domenico Lo Polito, ed al consigliere comunale con delega ai rapporti istituzionali, Giovanna D’Ingianna, hanno partecipato i consiglieri regionali Giulio Serra e Gianluca Gallo; i sindaci di Morano Calabro (Francesco Di Leone), San Basile (Vincenzo Tamburi), Frascineto (Francesco Pellicano), Mormanno (Guglielmo Armentano); per Cassano allo Jonio l’Assessore Antonio Mungo, per San Marco Argentano il sindaco Alberto termine con l’assessore Michele Argontizzo; ed ancora i primi cittadini di Roggiano (Ignazio Iacono), Tarsia (Antonio Scaglione), Cervicati (Massimiliano Barci), Terranova (Eugenio Veltri); in rappresentanza di San Donato di Ninea il Vice Sindaco Benedetto Vuono, il primo cittadino di Sant’Agata d’Esaro (Luca Branda), San Sosti (Vincenzo Di Marco), mentre i sindaci di Laino, Fagnano Castello e Mongrassano hanno inviato un fax di adesione. Erano pure presenti, per dare il proprio contributo, il consigliere provinciale Piero Vico, il consigliere comunale di Castrovillari (con delega alla Sanità) Dario D’Atri e le Associazioni Famiglie Disabili, Amici del Cuore, Avo e Comitato Popolare di Difesa dell’Ospedale. Nel corso dell’incontro – come puntualmente ci ricorda il comunicato diffuso dall’ufficio stampa del comune di Castrovillari – “è stata affrontata la questione Sanità e, nello specifico, il depauperamento dell’Ospedale spoke di Castrovillari nonché la necessità di rilanciare e rafforzare i Servizi della medicina Territoriale.” Ed al termine della discussione è stato redatto un documento unitario nel quale si denuncia la grave condizione in cui versa la sanità nel comprensorio e la necessità, da tempo impellente, di ampliare l’organico medico e del comparto per l’erogazione di quei servizi essenziali rispetto al bisogno di salute della popolazione interessata. Sin qui le dichiarazioni e gli atti ufficiali. Restano tuttavia sul tappeto, malgrado le tante belle intenzioni sbandierate in incontri del genere, una serie enormi di questioni irrisolte, che esigono, per la verità, un impegno costante della cosiddetta società civile e proposte realmente significative, cioè efficaci e praticabili, contro le continue e sistematiche azioni di depauperamento del sistema sanitario pubblico territoriale. Che non nascono oggi e nemmeno ieri, ma hanno radici profonde sia nelle gestioni – come dire? – spensierate del passato e sia nella completa pluriennale assenza di politiche adeguate, in quanto tali né restrittive né di corto respiro, di tanti governi regionali di segno politico diverso. Politiche, anzi non-politiche che nel passato sono costate carissime – se la cosa potesse suscitare un qualche dispiacere – a parecchi esponenti politici (il conto delle sconfitte elettorali, subite per aver avallato provvedimenti di incerta efficacia, è lungo), e nel presente colpiscono nei loro diritti fondamentali ed in modo gravissimo migliaia e migliaia di cittadini. Antonello Fazio
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