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Studio Hbsc-Italia: rapporto sui dati 2010, comportamenti diffusi tra gli 11, 13 e 15enni italiani, nell' ambito del progetto del ministero della Salute e dell' Istituto superiore di sanita', " Guadagnare salute ". I comportamenti acquisiti in eta' giovanile sono mantenuti da adulti e possono influire sull' insorgenza di patologie nella maggiore eta', è per questo che la scelta di sani stili di vita e la prevenzione delle malattie cronico-degenerative deve partire fin dall’infanzia e dall’adolescenza. Dall’analisi complessiva dei dati HBSC-Italia 2010 è emerso che più del 20% dei ragazzi italiani presenta un eccesso ponderale. Sono inoltre frequenti abitudini alimentari scorrette come saltare la prima colazione, consumare poca frutta e verdura, eccedere con le bevande zuccherate. L' attività fisica quotidiana è scarsamente praticata; la percentuale di adolescenti che raggiungono il valore raccomandato di almeno un’ora di attività fisica al giorno è estremamente basso, a questo si associa una frequenza elevata di coloro che trascorrono due o più ore al giorno davanti alla TV, limite considerato eccessivo dalla letteratura internazionale. L' abitudine al fumo e al consumo di alcol tende ad aumentare con il crescere dell’età, con un consolidamento di questi comportamenti, inteso sia come consumo abituale che come aumento della frequenza dei fenomeni di abuso. La differenza di genere, con frequenze superiori nei maschi, si mantiene per tutte le età rispetto al consumo e all’abuso di bevande alcoliche e fra i quindicenni rispetto all’uso di cannabis; per il fumo di tabacco non sembrano invece evidenziarsi differenze sostanziali tra maschi e femmine di 15 anni. Rispetto alle relazioni con i compagni, i risultati mostrano che la maggior parte degli studenti dichiara di sentirsi accettato dai propri compagni di classe. Nell’insieme anche il rapporto degli adolescenti con la scuola sembra positivo, seppur con alcuni limiti dettati dallo stress e dalle pressioni che i ragazzi adducono essere dovuti all’impegno scolastico. Per quel che concerne le prime esperienze sessuali, un quarto dei quindicenni ha dichiarato di aver avuto rapporti sessuali completi e non emergono differenze di genere rispetto all’età dichiarata del primo rapporto sessuale completo che si attesta intorno ai 14 anni. Complessivamente, si evince dallo studio che diversi comportamenti e abitudini di vita considerati a rischio sembrano già presenti tra gli adolescenti italiani. Ciò mette in evidenza la necessità di sviluppare programmi e azioni concrete di promozione della salute indirizzati ai giovani e di fornire informazioni alla popolazione e ai decisori sulla reale diffusione dei fenomeni in studio con messaggi e linguaggi mirati a target diversi.Per diffondere le informazioni in modo strutturato è fondamentale realizzare una comunicazione efficace, cioè trasformare i contenuti tecnico-scientifici in messaggi chiari e significativi, attuando strategie di advocacy, come indicato anche dal programma “Guadagnare salute”.
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