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| COMUNICATO STAMPA A CURA DEL SEGRETARIO DEL PD, ANTONELLO POMPILIO CIRCA LE VICENDE RIGUARDANTI IL LOCALE CIRCOLO DI SEL | et at: 22/03/2013 |
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Comunicato stampa - Le vicende riguardanti il locale circolo di Sel, il tentativo, incauto, di strumentalizzarle e la ricomparsa dell’intimidazione come forma di condizionamento dell’azione amministrativa esigono una presa di posizione forte e chiara. La premessa indispensabile è che quando si censurano comportamenti politici eccessivamente disinvolti, per non dire trasformistici, che alimentano la sfiducia nei confronti dei partiti e alimentano le aspirazioni egemoniche dei demagoghi bisognerebbe non avere scheletri negli armadi altrimenti la critica e la censura sanno di opportunismo. E dunque chi dice che il passaggio disinvolto dalla minoranza alla maggioranza è un comportamento poco trasparente dovrebbe bollare con altrettanto rigore il passaggio d’una lista da uno schieramento all’altro a pochi giorni dalla presentazione delle candidature. Altrimenti la critica non è credibile. Il commissariamento del circolo di Sel è un fatto che ci amareggia e ci amareggia ancor più che il prof. Di Diego, segretario del circolo, l’ing. Lo Giudice, assessore della giunta Lo Polito, unitamente ad altri autorevoli dirigenti del circolo, abbiano lasciato il partito. Come non condividere, con il prof. Di Diego, che “la politica è intelligenza, confronto aperto e trasparente, passione, sentimento, sogni e speranze di cambiamento”; come non riconoscere che “Sel è stata parte attiva nel costruire la maggioranza di centro sinistra e nel determinare alcuni presupposti della stessa”; come non ammettere l’esistenza di rapporti di proficua, leale, trasparente e dialettica collaborazione con il circolo di Sel e con il gruppo di compagni usciti dal partito. Ma ciò detto non possiamo che prendere atto del provvedimento di commissariamento senza entrare nel merito di quella ch’è indiscutibilmente una questione interna di Sel ed auspicare che il Commissario, cui auguriamo buon lavoro ed a cui offriamo la nostra disponibilità e collaborazione, possa dirimere la vicenda recuperando al partito forze integre, appassionate, lucide e rilevanti nel panorama cittadino. Ciononostante non possiamo però condividere la critica secondo cui il Sindaco abbia indebolito l’accordo politico della maggioranza favorendo “di fatto, trasversalismi, personalismi e trasformismi e dando fiato a quella crisi della politica, che tanto ha funestato la vita cittadina nel decennio passato”. La cronistoria del passaggio del consigliere Dolce in maggioranza l’ha fatta fedelmente il Sindaco cui, evidentemente, non può essere precluso di ragionare, di confrontarsi e di collaborare con un consigliere che ha immediatamente aderito, senza se, senza ma e senza “premi”, al suo programma politico amministrativo. Non c’è nulla di opaco in tutto ciò e non c’è nessun percorso da condividere ma solo la scelta libera d’un consigliere che deve darne conto, non ai partiti di maggioranza e/o di opposizione, ma, semmai, ai suoi elettori. Si può dire che il consigliere Dolce è ritornato dov’era originariamente diretto, ed infine il Sindaco è un uomo coraggioso al comando d’un vascello che anni di cattiva amministrazione, di quelli che erano i paladini dei conti in ordine e della buona amministrazione, hanno deprivato di tutte le sue residue risorse; è un uomo che rischia di essere travolto da un cumulo di rifiuti che quindici anni di vergognoso commissariamento hanno frapposto sulla sua rotta ma che non rischia di essere intimidito da atti vili ed abietti che, purtroppo, ricoprono d’infamia la nostra terra. E non è affatto solo. Ha al suo fianco validi collaboratori ed un gruppo consiliare coeso che ha compreso che la situazione è molto difficile e che è giunto il tempo della responsabilità e del rigore. E che l’alternativa è il baratro. Ha al suo fianco il suo partito, tutti quelli della coalizione e tutta la gente che l’ha fortemente voluto alla guida della città. E sa ch’è una persona per bene. Antonello Pompilio
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