IL TEATRO DELLA SIRENA LIBERO TEATRO POPOLARE D' ARTE DI CALABRIA CITRA, STA PER CHIUDERE. CASTROVILLARI NON PUO' LASCIARLO MORIRE E' DAVVERO UN BENE COMUNE et  at:  01/02/2013  

IL TEATRO della SIRENA Libero Teatro Popolare d' Arte di Calabria Citra, sta per chiudere- Lettera aperta al Sig. Sindaco, alla Giunta ed ai Consiglieri di Maggioranza ed Opposizione del Comune di Castrovillari, ai Partiti Politici, alle Associazioni, agli Artisti, agli Operatori Culturali, ai Giornalisti e ai Cittadini. Il Teatro della Sirena sta per chiudere! Dopo 10 anni ininterrotti di attività e oltre due anni di programmazione in autogestione assoluta con più di 170 manifestazioni all’anno di teatro, musica, cinema, poesia, incontri culturali, presentazione di libri, mostre, rassegne, ecc. ecc.), l’ingiusto ed inspiegabile stato di indifferenza assoluta e di completo disinteresse da parte dell’Istituzione Comunale nei nostri confronti ci ha portato a prendere una decisione dolorosa ma inevitabile: quella di non dare luogo alla terza stagione di “Teatri da camera” e alla quarta edizione di “Visioni”. Ricordiamo che la struttura, nelle suddette rassegne, ha visto presenti tutta una serie di iniziative che hanno coinvolto numerose Associazioni del Territorio oltre che singoli artisti ed operatori culturali. (Solo per cronaca: Gruppo Archeologico del Pollino; C.A.I. sez Pollino; CEA Pollino Basilicata ONLUS; CIDI; Ass. Emily; Ass. Il filo di Arianna; Ass. di Cultura Classica delegazione di Castrovillari; Edizioni Il Coscile; Edizioni La Mongolfiera; Ass. Chimera; ecc. ecc.) Ci preme inoltre ricordare come il nostro impegno nella formazione teatrale svolto in anni ed anni di attività, e nell’ambito scolastico e fuori di esso, ha visto coinvolte in intensi momenti di socializzazione molteplici generazioni di bambini e ragazzi che, grazie alla nostra opera, hanno avuto modo di accostarsi al mondo e all’esperienza teatrale apprendendone tecniche e linguaggi.  Noi siamo un LIBERO TEATRO e ci rendiamo conto che essere liberi rende tutto più difficile. Forse per questo e per il fatto di non avere “affini” e/o “protettori” nelle stanze della politica, siamo condannati ormai da anni ad essere ignorati, sempre e comunque, nonostante cambi di guardia. Mutano i colori delle casacche dei suonatori ma… la musica in questo paese sembra purtroppo rimanere sempre la stessa. C’è chi galleggia, per sua intima natura, sempre e comunque in ogni stagione e chi continua ad essere penalizzato e condannato all’oblio.  Qualcuno potrebbe obiettare che anche per noi una cosa è cambiata. E’ vero. Quest’anno infatti, (per la prima volta peraltro) siamo stati considerati per l’invio di auguri natalizi. Ma forse è veramente un po’ poco per mandare avanti una struttura ed un lavoro che senz’ombra di dubbio altrove avrebbero trovato, oltre che sostegno e promozione, sicuramente almeno un degno riconoscimento di dignità. Credevamo che aria nuova potesse spazzare vecchie e stantie nuvole e siamo rimasti pazientemente in attesa di un effettivo e concreto cambiamento. Ma la misura è ormai colma.  Il silenzio che fino ad ora ci eravamo imposti non può più perdurare. Continuare a tacere significherebbe non avere alcun rispetto per noi stessi e per il nostro lavoro. Negli elenchi dei contributi erogati (pur in periodo di crisi) si ritrovano sempre i soliti “noti” ed anche per le pratiche di patrocinio sempre le stesse ed onnipresenti associazioni che ormai si avviano ad operare in regime che non è errato o esagerato definire di “quasi monopolio”. Limitandoci, per il momento a denunciare il nostro malessere, rendiamo noto che qualora la situazione di indifferenza e disinteresse nei nostri confronti dovesse perdurare, visto che il nostro lavoro viene ritenuto inutile ed insignificante, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a chiudere definitivamente la struttura. Forse, da parte nostra, si è sbagliato ad investire e fare “volontariato” in una terra dove pare ogni giorno più evidente che la professionalità, il talento e l’impegno non contino gran che di fronte  al diffuso “comparaggio” (o “padrinaggio”, che poi nella sostanza è la stessa identica cosa) e alla manualità acquisita nell’andare a bussare a porte e portoni per la questua ordinaria quotidiana.  Forse avremmo dovuto fare come altri che, nel legame con il territorio, hanno individuato solo uno strumentale pretesto per avere una vacca da mungere. O magari trovare “cavalli di Troia” nei palazzi della politica che, alla faccia di ogni sorta di “conflitto di interesse”, possano sponsorizzare di volta in volta interessi di propri associati, amici, compari ed affini.  Sicuramente siamo un piccolo teatro, anche se piccolo fisicamente, ma non certo per spessore del lavoro e per funzione sociale svolta. Comunque, al di là di ogni polemica, sicuramente non pretestuosa, una cosa è certa:  un Teatro che chiude è sempre un fallimento per un paese civile. Ecco, appunto, abbiamo detto “civile”. Il problema è proprio di civiltà! Anche se sappiamo bene che oggi il mercato ha soverchiato il sociale e si preferisce tutelare chi ha struttura di impresa e mira solo ed esclusivamente all’utile e non chi si impegna concretamente e combatte quotidianamente per la crescita del territorio.  Pertanto invitiamo i rappresentanti delle Istituzioni e dei Partiti, Associazioni, Artisti, Operatori Culturali, Stampa e Cittadini a sostenere la nostra protesta in nome della Cultura, dell’Arte e del Teatro. Il direttore   Giuseppe Maradei 


Teatro della Sirena
Via Ripoli 10/F –  87012 Castrovillari (CS)
Tel. /Fax 0981.28910 - 339.6869880
E Mail:
info@teatrosirena.it - Sito Web: www.teatrosirena.it

 

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