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Castrovillari e del comprensorio
| DOMANDA IMMOBILIARE IN ITALIA - UN MILIONE LE FAMIGLIE CHE VOGLIONO COMPRARE CASA. INDAGINE DEL CENSIS | et at: 14/11/2012 |
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Domanda immobiliare in Italia - Un milione le famiglie che vogliono comprare casa. Indagine del Censis - Sono poco meno di un milione ( nel 2012 sono 907mila ) le famiglie intenzionate a comprare casa in Italia. E' uno dei dati messi in risalto dal rapporto sulla domanda immobiliare in Italia, eleborato dal Censis. Nel corso degli anni il grande boom immobiliare è stato guidato da una domanda crescente e da una forte corrente di acquisti, processo che il Censis definisce " di patrimonializzazione familiare " e che ha determinato una rilevante espansione del mercato residenziale, consentendo ad una pluralità di operatori e a un’offerta di massa di incontrare con relativa facilità una domanda iper motivata all’acquisto. In un contesto come quello attuale, invece, caratterizzato da una crescente difficoltà ad accedere al bene casa in proprietà, ritorna nel Paese un forte interesse per l’affitto. Per analizzare l’intensità di questa componente della domanda abitativa sui diversi contesti urbani, il Censis ha elaborato un nuovo indice sintetico, l’indice di pressione locativa, che si basa sulla somma ponderata di tre indicatori semplici: • l’incidenza dei giovani della fascia di età 25-39 anni sulla popolazione totale. Si tratta della fascia di età in cui la fuoriuscita dal nucleo di origine e la ricerca di una prima sistemazione autonoma dovrebbe essere massima; • l’incidenza della popolazione straniera residente sulla popolazione totale. La condizione abitativa degli stranieri in Italia è in larghissima parte riconducibile alla sola locazione; • l’incidenza della popolazione studentesca ed universitaria piu' in generale proveniente da fuori provincia e da fuori regione sul totale della popolazione. Dalla crisi che il mercato immobiliare sta vivendo, si può uscire accelerando nella modernizzazione del settore, valorizzando e mettendo bene a fuoco chi sono oggi i clienti potenziali. Ogni anno in Italia si formano più di 300mila nuovi nuclei, solo per matrimoni e separazioni. A questi vanno aggiunte le libere unioni o i singles che vanno a vivere da soli. Il risultato finale è che nell’ultimo quinquennio i nuclei familiari sono passati da 23,0 milioni del 2006 a 24,8 milioni del 2011, aumentando quindi in media di 359mila unità all’anno (come saldo fra nuovi nuclei e nuclei cessati). L’andamento è tuttavia decrescente sia per l’attenuarsi dei flussi migratori in entrata, che per la mobilità in uscita, ancora non facilmente stimabile. I matrimoni si sono ridotti, a partire dal 2000, di circa un quarto, mentre sono aumentate separazioni e divorzi del 30%, anche se le maggiori “scissioni” non riescono a compensare le minori “unioni” ufficiali. C’è, però, da considerare che numerose e attendibili fonti certificano una espansione delle forme di convivenza non ufficiali, le libere unioni che dovrebbero indubbiamente aggiungersi ai nuovi nuclei registrati. La loro incidenza, insieme a quella dei singoli che vanno a vivere autonomamente (da considerare una sorta di “sommerso” demografico, una domanda potenziale ma non osservata dalle statistiche ufficiali), concorre a formare un fabbisogno alloggiativo annuale di rilevanti proporzioni. In definitiva, la gerarchia familiare da un punto di vista quantitativo vede le coppie con figli attestarsi sui 9 milioni, i singoli (giovani e soprattutto anziani) sugli 8 milioni, le coppie senza figli 5 milioni, e i nuclei monogenitoriali sui 2,4 milioni. Nel nostro contesto un altro fattore determinante che spinge la domanda di abitazioni è quello relativo all’evoluzione quantitativa e qualitativa dell’immigrazione, giunta ad una fase di maturazione più avanzata. Il nostro si è trasformato, nel giro di pochi decenni, in un Paese interessato da forti flussi migratori con una presenza sul territorio connotata ormai da caratteri di stabilità e di lunga durata. La presenza dei cittadini stranieri immigrati è cresciuta in modo rilevantissimo: al censimento 2001 gli stranieri residenti non raggiungevano il milione di unità, oggi il loro numero supera i 4,5 milioni di unità, un valore corrispondente al 7,4% della popolazione italiana. Le stime più recenti effettuate dal Censis, in linea con quanto realizzato da Bankitalia, indicano che il 79% delle 25 milioni di famiglie italiane vive in un’abitazione in proprietà. Oltre 5 milioni di famiglie, pari al 21% del totale, vivono in affitto; la quota degli inquilini sale al 72,8% per i cittadini di nazionalità non italiana. Vivono in condizioni di disagio abitativo circa 2,5 milioni di nuclei familiari per il 56% (1,4 milioni) proprietari e per il restante 44% affittuari (1,1 milioni). Negli anni che ci separano dal 2020 continueranno a operare forze di lunga deriva che hanno già contribuito nel primo decennio degli anni duemila a incentivare il grande boom immobiliare. L’Italia crescerà ancora quanto a residenti passando dagli attuali 60milioni di abitanti a 63milioni, ma con rilevanti differenziazioni geografiche e generazionali. Il Centro Nord crescerà, infatti, di 4milioni di abitanti, mentre il Mezzogiorno ne perderà 1milione. La longevità attiva porterà un accrescimento delle classi d’età più anziane (oltre 65 anni) di circa 2,4 milioni, mentre i giovani rimarranno stabili. Tutte le principali città-metropoli cresceranno di abitanti, prime fra tutte Verona (+11,4%), Bologna (+8,1%), Milano (+7,5%), Roma (+6,7%) e Firenze (+6,0%).
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