CENTRALE DEL MERCURE - GIANNI DONATO SCRIVE A PAPPATERRA: L' IMPIANTO CONIUGA SVILUPPO E SALVAGUARDIA DELL' AMBIENTE et  at:  07/11/2012  

Carissimo Mimmo,  le vicissitudini di questi giorni, legate alla centrale del Mercure, mi fanno ampiamente riflettere sulla volontà delle Istituzioni, desiderose di dare un contributo per la risoluzione dell'annoso problema e su quella di chi, al di là delle proprie legittime opinioni, impedisce, addirittura, la discussione democratica nelle sedi preposte!  Mi viene in mente, pertanto, la genesi di questo impianto che risale agli anni sessanta, quando io, da giovane seminarista, molto vicino al compianto Vescovo Mons. Raffaele BARBIERI, ne ho seguito i primi passi, a causa delle preoccupazioni di questo grande Presule, dei suoi incontri con varie Personalità politiche, con Ministri calabresi e lucani, delle sollecitazioni che gli provenivano dai paesi calabresi e lucani che allora erano parte integrante della diocesi di Cassano allo Jonio, del desiderio di sfruttare i giacimenti di lignite che abbondavano nel territorio di quello che, successivamente, sarebbe stato quello del Parco, di salvaguardare e valorizzare l'ambiente naturale come già si era iniziato a fare con le varie  iniziative per la valorizzazione del Pollino.  La centrale, pertanto, nacque su questi presupposti, anche per assicurare occupazione e sviluppo in territori poveri, che si andavano lentamente spopolando per i fenomeni migratori dell'epoca. Essa ha svolto brillantemente il suo compito per decenni ed, effettivamente, ha rappresentato, anche con l'indotto da essa creato, un volano per l'economia, e non solo, dei paesi che gravitano all' interno del massiccio calabro-lucano, facendo sentire i suoi benefici effetti anche nella città di Castrovillari.  Oggi, credo, con l'iniziativa dell'ENEL di ritornare a far funzionare la centrale con un "combustibile" naturale come i derivati del legno, che si voglia ritornare al " passato originario" che ha garantito, per anni, di coniugare sviluppo e salvaguardia dell'ambiente.  Pertanto questa iniziativa industriale, secondo il mio parere suffragato da quanto esposto e vissuto personalmente, è perfettamente in linea con le idee di chi, cinquant'anni orsono, ha voluto dotare il nostro territorio di uno strumento di sviluppo e di occupazione che dovrà essere una delle "peculiarità" del nostro grande e bellissimo Parco nazionale dove le  popolazioni  dovranno continuare a vivere ed a prosperare attraverso la salvaguardia dell'ambiente naturale, fonte anche di economia, e la presenza di impianti industriali,  con esso compatibili.  Credo, inoltre, che le medesime problematiche e gli stessi schieramenti si proporranno anche per altri impianti  che dovranno sorgere nel nostro Territorio; ricordo, sempre, quello che diceva Mons. BARBIERI a coloro che lo accusavano di aver fatto “ dirottare” il tracciato dell’autostrada  Salerno-Reggio Calabria dal Tirreno in mezzo alle nostre montagne, con il conseguente “ scempio”, a loro dire, di una Natura  selvaggia ed immacolata: ”Non è lecito all’Uomo distruggere il suo ambiente naturale,  può “ modellarlo”, non alterandone  l’equilibrio come l’Artista fa con la materia informe, secondo le esigenze fondamentali  della Collettività , soprattutto in territori dove le vie di comunicazione potranno diventare fonte di sviluppo, di progresso e di conoscenza stessa delle incommensurabili bellezze naturali della nostra Terra di Calabria”. E fu un Profeta!!  Con l'affetto e la stima di sempre.  Gianni DONATO

 

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