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Castrovillari e del comprensorio
| CRITICHE DAGLI ARCHITETTI E DAGLI INGEGNERI DELLA CALABRIA ALLA LEGGE REGIONALE ANTISISMICA | et at: 05/08/2012 |
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Critiche dagli Architetti e dagli Ingegneri della Calabria alla legge regionale antisismica. Non ha recepito - nonostante le comunicazioni ufficiali della Regione asseriscano il contrario - le numerose osservazioni, portate all'attenzione dei dirigenti del Dipartimento alle infrastrutture e lavori pubblici - Si è tenuta a Lamezia Terme una riunione dei presidenti di tutti gli Ordini provinciali degli Architetti e degli Ingegneri della Calabria tema della discussione la legge regionale n. 35 del 2009 ( la legge antisismica ) durante la quale hanno espresso decise critiche alla Legge, al regolamento ed al sistema informatico adottato dalla Regione per effettuare la verifica degli elaborati progettuali - La critica è diretta in modo particolare al Si-Erc il sistema informatico, introdotto con la legge Regionale n. 35 del 19.10.2009 recante “Procedure per la denuncia, il deposito e l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica”, imputadogli di essere un sistema - chiuso che non consente ai tecnici di verificare preventivamente i dati progettuali che immette -. Dalla discussione è inoltre emerso che nessuna regione ha adottato un sistema informatizzato per verificare i calcoli strutturali, ma molte si sono impegnate nel realizzare efficienti sistemi di trasmissione telematica. La Regione Emilia Romagna, pur rivolgendosi alla stessa software house, ha acquistato il solo modulo di ''procedura informatica per la denuncia e trasmissione delle pratiche edilizie in zone sismiche''. Gli Ordini professionali calabresi, inoltre, rimproverano all'Ente - di non aver recepito - nonostante le comunicazioni ufficiali della Regione asseriscano il contrario - le numerose osservazioni, portate all'attenzione dei dirigenti del Dipartimento alle infrastrutture e lavori pubblici, facendo notare che inevitabilmente, vi sarà un aumento dei costi per l'utenza finale. Per ogni progetto ripresentato bisognera' pagare, a regime, nuovamente la tariffa. I professionisti, contestano in particolare un articolo nel quale si specifica che se non sara' dato inizio al lavoro nel termine di 90 giorni bisognera' riproporre l'autorizzazione pagando nuovamente la tariffa. In pratica a detta degli intervenuti - per incrementare le entrate - si e' addirittura prevaricato la normativa nazionale che stabilisce con il Dpr 380/2001 termini per l'inizio dei lavori di gran lunga superiori ai 90 giorni.
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