FURTI NELLA CASA COMUNALE LA DENUNCIA-SFOGO DI UNA MALCAPITATA et  at:  06/06/2012  

FURTI NELLA CASA COMUNALE LA DENUNCIA-SFOGO DI UNA MALCAPITATA - Con mio sommo dispiacere voglio denunciare pubblicamente un fatto percepito, da non pochi, come assolutamente normale. Ed è proprio questa normalità che suscita in me indignazione e bisogno di condivisione con la comunità. Non scrivo certo con la speranza di ritrovare il cellulare misteriosamente scomparso -perché appunto è la misteriosa scomparsa di oggetti il fatto normale che continua a ripetersi tra il silenzio e la rassegnazione di chi subisce da un lato, la probabile tendenza abitudinaria di chi compie l’atto dall’altro. Silenzio di chi subisce perché abbastanza comune l’idea che denunciare e condividere non servi. Rassegnazione perché altrettanto diffusa è l’idea che tal cosa possa capitare e sia, per di più, normale. Ho sempre amato scrivere e ho deciso di denunciare scrivendo. Scrivo con un obiettivo -ovvio.  Scrivo perché si sappia. Tanto più che non sono stata la prima a subire un furto all’interno del Comune di Castrovillari. Diversi amici e colleghi mi hanno raccontato quanto loro capitato. Della serie sotto a chi tocca. Può capitare o non c’è niente di strano o succede. In tempi recenti e meno recenti. Non a  caso l’istinto di molti amici e colleghi è stata proprio il dispiacere e la comprensione per aver già vissuto il fatto in prima persona. E’ normale -mi chiedo allora- che questi fatti continuino ad accadere? Ed è normale -mi chiedo ancora, e con maggiore perplessità e amarezza- che tali fatti siano considerati appunto normali?  Pochi mesi fa, per esempio, scomparve -sempre misteriosamente- il computer del Segretario Generale, il dott. Maurizio Ceccherini. A seguito della denuncia, silenzio e rassegnazione. Del computer nessuna traccia, della speranza stessa di rivederlo comparire sulla scrivania figuriamoci. Avranno forse ragione quanti sostengono che sia inutile denunciare tali incresciosi fatti?  Scrivendo non posso certo impedire che tali fatti si ripetano. Mi appartengono, tuttavia, diritto di parola e libertà di scelta. E ho scelto di far sapere.  Fine parte prima –aggiungo a questo punto. E già. Perché fin quanto ho finora scritto racconta l’increscioso fatto di un furto di cellulare. Come se non bastasse, però, mi sono accorta poco prima di inviare questa lettera alle redazioni di aver perso non soltanto il cellulare. Infatti, dispiaciuta per quanto verificatosi nella mattina del 5 giugno (oggi) non ho minimamente pensato -e riconosco in maniera ingenua- di aprire la borsa. Qualcuno, però, in Comune ci ha pensato per me. Perché oltre al cellulare sono stata derubata di documenti, bancomat e oggetti a cui ero affettivamente molto legata.  Scrivo con indignazione. Scrivo per bisogno di condivisione. Scrivo nauseata da tanta sporcizia di coscienze. Ringraziandovi per la bontà del tempo dedicato a leggere queste parole. Dott.ssa Rosanna D’Agostino  

 

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