FRANA DELLA MADONNA DEL CASTELLO, AVVIATI I LAVORI DI SOMMA URGENZA PER BLOCCARE LO SVERSAMENTO DELLE ACQUE REFLUE et  at:  21/03/2012  

FRANA DELLA MADONNA DEL CASTELLO, AVVIATI I LAVORI DI SOMMA URGENZA PER BLOCCARE LO SVERSAMENTO DELLE ACQUE REFLUE - Sono iniziati i lavori di somma urgenza al fine di garantire la messa in sicurezza dell' area sottoposta a fenomeno franoso in atto sul versante orientale del colle su cui sorge il Santuario della Madonna del Castello ed evitare come ormai capita da due settimane che le acque reflue defluiscano nei fiumi adiacenti. Durante la nostra visita abbiamo cercato di reperire quante piu' informazioni possibili in merito alla fenomenologia ma soprattutto relativamente ai rimedi posti e da porre in essere a salvaguardia di uno dei luoghi piu' antichi della citta' di Castrovillari. Nulla ha voluto dichiararci don Carmine De Bartolo, parroco del santuario, dietro il cui silenzio si nasconde l' evidente stato di malessere per l' accaduto che oggettivamente limita l' accesso al santuario e questo nel momento di maggiore afflusso per via dei riti preparatori ai festeggiamenti religiosi, previsti a cavallo tra fine aprile ed inizio maggio. Attiva e presente la protezione civile che grazie al supporto ed alla competenza di Lipambiente onlus, monitora h24 l' area, in costante contatto con la rete di protezione civile regionale, presenti sul posto anche mezzi della stessa, tra cui un camper. Con l' architetto Maccari, dirigente responsabile del settore, abbiamo invece avuto modo di constatare lo stato di avanzamento dei lavori di somma urgenza messi in atto, un by-pass consistente in tubi di grossa portata che grazie ad una serie di pompe poste a monte del fenomeno franoso smisteranno le acque reflue risalendo il costone sin all' ingresso del piazzale del santuario per poi essere deviati nuovamente nello scarico fognario. Un percorso di piu' di cento metri il cui costo a totale carico del comune si aggira intorno ai 120.000€. Lo stesso dirigente del settore lavori pubblici del comune di Castrovillari, ha tenuto a ribadire che l' accaduto è assolutamente indipendente dai lavori effettuati nei mesi scorsi sulla nuova condotta fognaria, resisi necessari a salvaguardia dei cittadini che piu' volte avevano denunciato lo scoppio dei tombini a causa dell' inadeguatezza del diametro dei tubi e questo, e' stato dichiarato ufficialmente dagli esperti dell' UNICAL, facoltà di Scienza della Terra ed in modo ufficioso dai responsabili della Protezione Civile regionale durante il sopralluogo dei giorni immediatamente successivi all' accaduto. Relativamente ai disagi a cui sono sottoposti i fedeli, l' architetto Maccari ha annunciato che nella prossima settimana verra' realizzata una pedana larga due metri che permettera' l' accesso al santuario evitando le scale in completa sicurezza e sotto la supervisione della Protezione Civile, a questo potrebbe aggiungersi un servizio navetta gratuito che dalla Biblioteca Civica conduca sino al piazzale di San Giuliano. Per come annunciato la Madonna non verra' portata in processione quest' anno e sono molte le idee per far si che lavori piu' consistenti che allontanino dal temporaneo rimedio prendano piede, non ultima e peregrina quella di evitare i festeggiamenti civili ed investire quei circa trentamila euro in un primo intervento di una certa consistenza, altre iniziative prevedono l' istituzione di un conto corrente oltre che di una raccolta porta a porta. Rimane ad ogni modo il problema di tutta l' area che al di la' delle solite chiacchiere vede la Civita, il centro storico cittadino, sottoposta a fenomeno franoso a vari gradi, interventi consistenti per mettere in reale sicurezza la zona, parlano di circa dieci milioni di euro, cifra improponibile per un comune senza l' intervento di enti sovracomunali. E' piuttosto evidente, tanto da sembrare superflua, l' inadeguatezza dei provvedimenti messi in atto relativamente agli ultimi trentacinque anni non puo' sfuggire ad un qualunque cittadino che sino al Castello Aragonese vi sono dei muri di sostegno ma che nessuno negli anni ha provveduto ad allungarli nemmeno di soli dieci metri all' anno, ribadiamo il concetto che questa è incuria e la politica locale ma anche quella provinciale e regionale ha colpe evidenti testimoniate in qualche caso da note di demerito che il prefetto di Cosenza dell' epoca dopo aver convocato gli enti ha fatto pervenire agli stessi responsabili provinciali e regionali per non essersi affatto presentati. Gli attuali rimedi, sono da considerarsi temporanei e non come invece si teme permanenti, la strada che conduce al santuario per quanto possa essere messa in sicurezza presenta sul versante della frana gravi e profetiche problematiche che e' necessario vengano prese in adeguata considerazione con interventi strutturali di una certa entita'.
 

 

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