DIGITAL IN EU PER ANIMATORI DIGITALI DELLA REGIONE CALABRIA, A COPENAGHEN IL CIRCOLO DIDATTICO STATALE “ CASTROVILLARI I° ” ERA RAPPRESENTATO DALLA PROF.SSA IPPOLITA GALLO et  at:  20/12/2017  

Digital in EU per Animatori Digitali della Regione Calabria, a Copenaghen il Circolo Didattico Statale “ Castrovillari I° ” era rappresentato dalla prof.ssa Ippolita Gallo - Il primo gruppo del progetto ERASMUS " Digital in EU " del Consorzio USR Calabria, formato da 10 docenti, ha raggiunto Copenhagen domenica 5 Novembre 2017 e dopo sette giorni, sabato 11 novembre, è rientrato nella propria Regione.   Il progetto elaborato dalle docenti Liliana Barbieri e Antonietta Romano del Liceo Scientifico Linguistico "P. Metastasio" di Scalea, scuola polo per la formazione degli Animatori Digitali, dalla prof.ssa Lucia Abiuso, docente referente Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, con la gestione finanziaria della scuola ITT “Malafrina” di Soverato, la cui referente è la docente Savina Moniaci, coinvolge 34 scuole di ogni ordine e grado e i docenti con incarico di Animatore Digitale delle stesse. Partner del progetto la scuola Danese di Ørestad - Gynnasium di Copenhagen, scuola innovativa nelle metodologie didattiche e nella gestione degli spazi di apprendimento.   I docenti, Andrea Checchetti - IIS "L. Da Vinci" di San Giovanni In Fiore (CS), Gaetano Chiarelli - IIS “Renda” di Polistena (RC), Concetta Fava - IC “Belmonte Calabro” di Belmonte Calabro (CS), Ippolita Gallo - Circolo Didattico Statale “Castrovillari I°” di Castrovillari (CS), Rosamaria Guzzi - ITE “De Fazio” di Lamezia Terme (CZ), Jessica Lanzo - IC “Scopelliti-Green” di Rosarno (RC), Giuseppina Paonessa - IC “Don G. Maraziti” di Marcellinara (CZ), Nicola Papaianni - IC “Mileto” di Mileto (RC), Pasquale Pristera' - IIS “Sersale” di Sersale (CZ), Alessandra Rizzo - IC "Papanice" di Crotone (KR), hanno avuto l’opportunità di seguire un’attività di job shadowing in una delle scuole più innovative del mondo, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche, e soprattutto, per il suo metodo di insegnamento e per le relazioni che riesce a costruire col territorio che la ospita (secondo il giudizio di Business Insider, tra i più importanti siti di informazione del business). Una grande scuola non solo al passo con i tempi sul piano della tecnologia e delle metodologie didattico-educative, ma una micro-comunità che spalanca le porte agli studenti  per una crescita sul piano sociale ed umanitario, in cui le regole del “vivere insieme”, permettono agli studenti stessi l’acquisizione di responsabilità e di autonomia nella gestione della mensa e degli spazi mobili e flessibili che il grande edificio scolastico offre. Ciò è fondamentale e determinante in un FARE SCUOLA che pone al centro la dimensione globale di ciascun studente-attore non solo nella costruzione del proprio sapere. Infatti i dieci docenti calabresi hanno avuto modo di immergersi in una realtà del tutto diversa da quella italiana e di entusiasmarsi per le attività che rispondono alla necessità di promuovere l’educazione alla cittadinanza nei giovani, sottolineando l’importanza di valori fondamentali quali la pace, l'uguaglianza e i diritti umani, che l'Europa porta avanti. La riforma del 2013 e messa in atto nel 2014 della scuola pubblica danese ha fissato nuovi standard per l’insegnamento nella scuola primaria (Folkeskole) e nella secondaria, che hanno soppiantato i punti cardine di quello che il tradizionale curricolo promuoveva, cioè obiettivi fondati sui contenuti. Nuovi obiettivi di apprendimento hanno assunto prevalenza: LA COOPERAZIONE FRA DOCENTI E LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE.La nuova Legge per la scuola pubblica danese è stata approvata dal Parlamento nel 2013: “...essa individua obiettivi specifici per l’apprendimento, il benessere e l’educazione sociale degli studenti, con l’aspettativa esplicita che gli insegnanti siano in grado di riconoscere e mettere in atto tali obiettivi…” Si richiede a tal proposito in Danimarca, come in tutte le società moderne, che il docente deve possedere “professionalità” e “responsabilità” nella scelta di metodi appropriati il cui fine (focus) è quello di far raggiungere a tutti gli studenti gli obiettivi di apprendimento prefissati con criterio e ponderatezza per funzionare al meglio in un processo di insegnamento-apprendimento e per perseguire ottimi traguardi (feedback). Sul piano empirico significa che ciascun insegnante deve avere accesso a dati e a conoscenze rispetto alla classe e al livello delle conoscenze e delle competenze reali di ogni singolo studente. Inoltre i docenti devono essere capaci di riflessioni metodicamente e teoricamente ed essere ben informati, comportando la competenza di saper spiegare la scelta metodologica, facendo riferimento anche alla letteratura in materia basata sulla ricerca. L’Ørestad Gymnasium, Copenhagen, Danimarca, è stata definita «la scuola nel cubo». Si tratta di un’unica, gigantesca classe di vetro che può ospitare 1.200 studenti delle classi superiori. L’idea è quella di incoraggiare gli alunni a condividere il sapere, a essere più flessibili e a fare problem solving di gruppo. Tutto il sistema danese ruota intorno al concetto di famiglia. Il lavoro, la scuola, il tempo libero e le infrastrutture sono pensate per aiutare gli adulti a crescere i propri figli senza stress. Ovviamente i piccoli disagi esistono anche qui, ma quello che il sistema fa è limitarne i danni. Una scuola, dice il preside, Allan Kjær Andersen, «in connessione col mondo esterno». L'esperienza sarà utile al processo di innovazione della scuola calabrese da tempo avviato in sinergia con l'Ufficio Scolastico Regionale.

 

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