INDUSTRIA CULTURALE, SVIMEZ: UN DRIVER DELLO SVILUPPO SOPRATTUTTO AL SUD, IL 2013 POTREBBE PORTARE OLTRE 250MILA NUOVI POSTI et  at:  22/10/2012  

INDUSTRIA CULTURALE, SVIMEZ: un driver dello sviluppo soprattutto al Sud - Secondo dati EUROSTAT nel 2010 il settore dell’industria culturale (comprendente cioè oltre a musei e archivi le produzioni industriali a supporto della cultura) in Europa nel 2010 ha dato lavoro a 16,4 milioni di persone e secondo Svimez nel 2013 potrebbe portare oltre 250mila nuovi posti di lavoro al Sud, di cui 100mila laureati,grazie a precisi interventi di politica industriale misti a strumenti di valorizzazione del patrimonio. Tanto stima l' istituto di studi del mezzogiorno nella nota del Vice Direttore Luca Bianchi “Le potenzialità dell’industria culturale nelle regioni del Mezzogiorno”. Un settore interessante che batte la crisi, crescendo dell’1,3% dal 2008 al 2010 nell’Europa a 27  che occupa soprattutto donne (45% sul totale degli occupati nel settore) e laureati (53%). Dalla nota emerge che il Sud è la Cenerentola dell’industria culturale e questo nonostante l’ingente patrimonio artistico. Nel 2010 dei circa 1,6 milioni di occupati in Italia nel settore, circa l’85%, cioè 1 milione 356mila, sono al Centro-Nord e soltanto 275mila al Sud. Con forti differenze regionali. La Lombardia da’ lavoro da sola a più di tutti gli occupati nel settore nell’intero Sud: circa 417mila, di cui il 35% laureati. Segue il Lazio (186mila), il Veneto (175mila), il Piemonte e l’Emilia Romagna (150mila). Gli occupati nel settore al Sud registrano il valore piu' alto in Campania, con 82mila occupati, seguiti da 57mila in Sicilia, 46mila in Puglia, 28mila in Abruzzo, 24.500 in Sardegna, 23.800 in Calabria, oltre 8mila in Basilicata e soli 3.900 in Molise.

 

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