Regione Calabria, bocciata la legge Laghi dalla Corte costituzionale. Le reazioni dei Consiglieri di PD e Azione Calabria - E' stata immediata la reazione di quanti magari cambiando opinione nel corso del tempo osteggiavano la norma Laghi. Emendamento inserito come l' articolo 14 della legge regionale n.36/2024 della Calabria che imponeva alle centrali a biomasse, all’interno delle aree protette, di ridurre la potenza sotto i 10Mw termici, più nota come "legge Laghi". Il consigliere regionale Giuseppe Graziano in una nota ha dichiarato: «È una giornata storica per la Calabria, per i lavoratori della centrale del Mercure e per tutte le comunità che ruotano intorno a quel presidio produttivo. Dopo mesi di battaglie legali, politiche e istituzionali, la Corte Costituzionale ha ristabilito la verità: quella norma regionale che imponeva la chiusura dell’impianto era incostituzionale. Oggi vince il lavoro, la legalità, il buon senso». Sulle stesse note si e' espresso il gruppo regionale dei DEM che però rincara la dose accusando: “È una sentenza – per i consiglieri dem - che ristabilisce la verità e smaschera definitivamente l’arroganza del centrodestra e di Occhiuto che hanno voluto costruire una norma ad hoc per colpire un’esperienza virtuosa, come quella della Centrale del Mercure, solo per assecondare logiche ideologiche o interessi di parte. Come gruppo del Pd, avevamo denunciato sin dal primo momento la palese incostituzionalità della norma e l’inaccettabile forzatura politica con cui è stata portata avanti, persino imponendo una questione di fiducia e impedendo il ritorno del testo in Aula, in spregio alle decisioni assunte dalle Commissioni e alle richieste avanzate dai sindaci e dalle comunità locali”. “Abbiamo abbandonato l’Aula per protesta – ricorda il gruppo dem -, di fronte a un Consiglio umiliato nel suo ruolo e trasformato in mero esecutore passivo di decisioni prese altrove. Oggi, la Corte riafferma che le regole non si cambiano in corsa e che le istituzioni non possono sottrarsi al rispetto dei principi costituzionali, della libertà d’impresa e del legittimo affidamento ".
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