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La vendita della città

Il 28 ottobre 1521 in Oppido de Contray, l' imperatore Carlo V per la necessità di sua regia corte e suoi occorrenti, precisato di avere e di possedere legittimamente la terra di Castrovillari, questa " libera vendidit et alienavit " per ventimila ducati a Giovan Battista Spinelli, conte di Cariati, " pro  se suisque haeredibus et successoribus in perpetuum ", con il castello, uomini, vassalli,  villaggi, casali, feudi, caccie, passaggi, dogane, scannaggi, diritti di patronato sulle chiese, di portolania, di mercatura, di pesi e di misure, il diritto del sale e dei fuochi, il mero e misto imperio cum gladii potestate, col banco della giustizia, con la cognizione delle cause civili, criminali e miste e le potestà delle quattro lettere arbitrarie. L' Università di Castrovillari, sorpresa ed avvilita, il 9 dicembre 1521, stipulò una convenzione con la quale venivano regolati i rapporti tra la città e gli Spinelli che avevano assunto il titolo di duca di Castrovillari, per la città  cominciò un periodo molto duro e triste. L' imperatore Carlo V che il 13 novembre 1535, la città aveva accolto ostentatamente con grande solennità ospitato in casa di Federico Musitano, deluse poi ogni aspettativa facendo conoscere da Napoli che non accoglieva la richiesta dell' Università di ritornare al regio demanio. Castrovillari rimase agli Spinelli fino al 1579 e, dopo essere stata sotto i Sanseverino, ritornò ad essi nel 1610 e questi ne ebbero il dominio fino all' abolizione della feudalità.