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Profilo biografico sintetico di Francesco Paonessa - Rotonda ( Potenza ), 1 gennaio 1898 – Roma 21 novembre 1981

Francesco Paonessa nasce il 1° gennaio 1898 a Rotonda, un piccolo paese lucano nel cuore del Pollino, da Domenico e da Anna Maria Miraglia. Il nonno Antonio (Rotonda, 1812-1867) era un abile e colto forgiatore. Il  padre, Domenico (Rotonda, 1851-1927), aveva un’officina


meccanica, in cui costruiva cancelli e carrozze. Francesco impara i rudimenti del mestiere nella bottega paterna e a quindici  anni si reca a Castrovillari, capoluogo calabrese del Pollino, per frequentarvi la Scuola d’Arti e Mestieri.

 Dal 1929 ai 1934, insegna nella Scuola di avviamento al Lavoro di Castrovillari (già Scuola d’Arti e Mestieri, poi Scuola Industriale), dirigendovi la Sezione del ferro battuto. Alla fine degli anni Venti, conosce Michele Bianchi, “quadrunviro” della ‘marcia su Roma” e ministro dei lavori pubblici, che apprezza e promuove energicamente il suo lavoro artistico e lo presenta a Mussolini.

 


Nella prima metà degli anni Trenta, alcuni suoi ritratti in ferro sbalzato riscuotono grande successo e sono recensiti sulla stampa nazionale, mentre in Calabria (a Castrovillari, San Marco Argentano, Trebisacce, Lungro) molte sue opere in ferro battuto decorano edifici e arredano ville, piazze e cimiteri. Nel 1935, si trasferisce a Roma. Insegna, fino ai 1968, presso l’istituto Tecnico industriale ‘Galileo Galilei’, una scuola storica della capitale, dove aveva operato, prima del suo arrivo, Duilio Cambellotti, protagonista del rinnovamento delle arti nel primo Novecento.


Il 29 dicembre 1924, sposa la diciannovenne Antonietta Rimoli, figlia di un emigrato a Cuba. Rimane a Castrovillari fino al 1934, affermandosi come artista-artigiano del ferro battuto, col sostegno di alcuni intellettuali del luogo e del critico d’arte Alfonso Frangipane, che lo presenta alla Biennale d’Arte e d’industrie Artistiche di Reggio Calabria nel 1926.

Dopo la Grande Guerra, terminato il servizio militare nel 1920, a ventidue anni, si sposta stabilmente da Rotonda a Castrovillari, dove apre una bottega d’arte per la lavorazione del ferro battuto.

Negli anni Quaranta, frequenta la Facoltà di Architettura. Una sua opera è accettata alla Mostra Internazionale d’Arte Sacra per il Giubileo del 1950. Nel 1951, muore la moglie Antonietta Rimoli, nel 1954, sposa in seconde nozze Apollonia Di Clemente, originaria di Avezzano, dalla quale aveva avuto l’anno precedente il figlio Eber. Lavora per molti anni come scultore e architetto, guadagnandosi l’apprezzamento, tra gli albi, del critico d’arte Remigio Strinati. I lavori dì architettura vengono realizzati a Roma, Lavinio, Castel Fusano e Guidonia. Le sculture eseguite tra gli anni Trenta e i primi anni Sessanta sono situate in collezioni private calabresi, lucane e romane, nell’istituto Tecnico “Galilei’ e nell’istituto Tecnico “Armellini” di Roma. Muore a Roma il 21 novembre 1981 e viene sepolto nel cimitero di Prima Porta. Sulla lapide cimiteriale è incisa, per sua volontà, la seguente epigrafe: io non son vecchio/non morirò//La mia carne/avrà un sospiro/disimpegnandomi (versi del suo vecchio amico pittore Andrea Alfano).

ALCUNI LAVORI  DELLO SCULTORE, FRANCESCO PAONESSA

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Informazioni ed immagini tratte da:
 " Paonessa, scultore-architetto-maestro del ferro battuto "
di Vittorio Cappelli edizioni Rubettino