E' MORTO LUIGI LE VOCI PITTORE ECCELSO NATO A CASTROVILLARI NEL 1938 et  at:  13/04/2015  

E' morto a Torino ieri sera ( 12 aprile 2015 ndr ) Luigi Le Voci pittore eccelso nato a Castrovillari nel 1938, diplomatosi al liceo artistico di Napoli, per poi laurearsi in Architettura a Torino. La prima sua esposizione e' datata 1968, quando ancora studente, espone al Castello del Valentino di Torino. Nel 1970 viene segnalato sul Bolaffiarte dal critico Marziano Bernardi, al quale si leghera' negli anni con un rapporto di sincera amicizia.  Nello stesso anno espone una serie di pitture e disegni alla galleria Dantesca , sempre a Torino.  L'anno seguente apre uno studio a Parigi ed espone alla galleria Present Art in Boulevard Saint Germain.  Nel '72 è nuovamente a Torino per esporre alla galleria l'Approdo.  Nel '76, nella stessa città, decide di aprire lo Spazio Le Voci, in cui l'artista espone i suoi dipinti per venderli direttamente al pubblico, saltando a piè pari il mondo delle gallerie d'arte. L'esperimento, ripreso da Marziano Bernardi in suo articolo apparso sul quotidiano La Stampa, non mancherà di scatenare vive polemiche da parte dei galleristi torinesi.  Sempre nel 1976 si sposta a Milano, sua terza citta'  d' elezione, dove e' invitato a pubblicare dei disegni sul quotidiano Il Giorno e sulla rivista internazionale di cultura Spirali.  Dal 1977 al 1982 lavora tra Parigi, Milano e Torino, senza dimenticare la sua Calabria, in cui spesso si reca per trovarne ispirazione.  Nel 1980 espone I Disegni dei concerti al C onservatorio Giuseppe Verdi di Milano.  Nell 1982 è nuovamente alla Dantesca di Torino con una personale dal titolo Dalla Moldava al Po, presentata dal critico e saggista Ugo Ronfani.  L'anno seguente il Comune di Castrovillari gli dedica una mostra incentrata su di una serie di tele di paesaggi marocchini.  Nell' 84 si tengono due mostre che lo vedono protagonista: la prima nella sua Calabria, a Cosenza; la seconda, ancora a Milano, presso la galleria Ponterosso.  Nel 1986 espone una collezione di acquerelli dal titolo Da Parigi a Milano, prima al Centro Culturale Francese di Milano, e poi alla Galleria Ponte Rosso, sempre nel capoluogo lombardo.  Nel 1990 torna ad esporre a Torino, presso la Scuola di Giornalismo, una collezione di dipinti che sono cartoline animate dei suoi viaggi, e ritraggono la Calabria, Venezia, le architetture parigine e le chiese e le piazze torinesi.  Nel 1992 espone al Conservatorio Nazionale di Digione.  Dal 1993 torna a lavorare in Calabria, aprendo uno studio a Castrovillari.  Tra il 1997 e il 1999 espone ancora tra Torino e Milano. Nel 2005 riceve il premio “We Build” del Kiwanis.  Tra l'ottobre e il novembre del 2009 la galleria Dantesca di Torino dedica una mostra ad una raccolta dei dipinti romani dell'artista.  Nello stesso anno Le Voci pubblica un testo dal titolo Le Voci di Pan che raccoglie le sue riflessioni, poesie e illustrazioni. Nel 2010 espone una serie di oltre quaranta dipinti al MACA - Museo Arte Contemporanea Acri (Cs). Una figura d' artista poliedrica ed originale quella di Luigi Le Voci  che ha vissuto con Castrovillari nel cuore pur avendo soggiornato una buona parte della sua vita tra Milano, Torino e Parigi, autore noto e stimato anche dai suoi concittadini, e le sue opere sono " un ben miscelato impasto di agilita' pittorica, perizia grafica e freschezza che sottrae le immagini all' ovvieta' e ne fa dei quadri pieni di garbo e di coinvolgente allegria ". " La vita a chi la vive ", recita lo zerbino di pietra della sua casa-studio a Castrovillari, l' abbiamo incontrato meno di un anno fa', gia' ammalato, ci lascia il ricordo di un grande uomo oltre che di un grande artista che ha saputo fare dell' ovvieta' la straordinarieta' grazie alla sua arte, cercando di lavorare anche per la sua citta' tanto da tentare la vita politica intorno agli anni '90 per essere ancor piu' partecipe dei cambiamenti in atto, ma duro' poco e certo la mediazione non gli apparteneva. A lui per quel che puo' contare va la nostra stima, personalmente chi scrive ha avuto modo di conoscerlo nel '75 e gia' allora era un artista noto, che ritornava nella sua citta' appena poteva e che come in suo scritto ritrovava sempre piu'  " capusutta " - U paisu capusutta - Mi gavuzo a matina, e vidu u munno: je grannu, biddu, smisurau e tunnu! A vita m'acchjani di pidi alla capa... e puru l'aria mi sa cumu u panu. Mi veni vogghja i fa cintu cosi: caminu, mi fermu, fatigu e mi curcu. Mi gavuzo e mi sentu nu re. Je tutta culpa da capa chi si permetti cose  c'à panza manco si sonni! Pi quissu a capa sta supa, a panza minzu, u culu arritu e li pidi sutta a tutti. 'Nda stu pajsu 'nveci va tuttu alla storta e si vidunu i pidi 'ngapu e la capa sutti i pidi!  Il maestro Luigi Le Voci

 

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