LA CONSIGLIERA ANNA DE GAIO DICE NO AL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI: " TROVATA PROPAGANDISTICA " et  at:  20/11/2012  

Anna De Gaio: Registro unioni civili trovata propagandistica - Si apra un dibattito sul sostegno dei comuni alle famiglie -  La richiesta avanzata dal locale circolo di SEL di istituire, anche a Castrovillari, il registro delle coppie di fatto non può essere accettata poiché mira ad inserire nel panorama amministrativo, un elemento che contrasta con una cultura e tradizione  basata sulla famiglia fondata sul matrimonio e sul suo sostegno economico e morale. Darebbe , qualora istituito , soltanto dei benefici molto esigui, poiché,  una  regolazione compiuta e concreta della materia delle convivenze stabili, richiede l’intervento del legislatore nazionale. Alla luce di ciò le “originali”    trovate che alcuni rappresentanti politici vengono a sottoporci , non potranno incidere in modo sostanziale sulla realtà delle cosiddette coppie di fatto. La proposta è da rispedire al mittente, poiché tende ad equiparare la famiglia fondata sul matrimonio con unioni libere  non suggellate da nessun vincolo . In tal modo si incoraggia, soprattutto tra  i giovani, in un momento di profonda crisi di valori oltre che economica, a non intraprendere la strada del matrimonio ma ad abbracciare soltanto quella della convivenza. Surrettiziamente poi si vorrebbe iniziare, partendo da comuni,  un percorso che porti il legislatore a riconoscere le coppie omosessuali . Il Cardinale Scola ha sapientemente individuato l’intrinseco pericolo sotteso ad  “ operazioni di questo tipo  poiché possiedono una preoccupante connotazione ideologica che, nel caso in questione, contraddice la stessa Costituzione italiana, che all'articolo 29 afferma: 'La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio'. Viviamo in una società plurale e ci confrontiamo con 'mondovisioni' diverse, ma proprio per questo siamo chiamati tutti, come cittadini, a proporre il bene comune circa le questioni fondamentali del vivere". "Così i cristiani, e anche molti non credenti - afferma Scola - pienamente convinti della forza dell''universale sociale' che è la famiglia, propongono a tutti questo dato e, in ogni caso, sostengono la necessità di chiamare ogni cosa con il proprio nome. Il nome famiglia non si addice ad altre forme di convivenza. Ostinarsi a utilizzarlo confonde e finisce con lo svuotare i preziosi fattori costitutivi della vera famiglia”. Sarebbe importante conoscere il parere in merito  di tanti esponenti del mondo politico locale appartenenti all’attuale maggioranza  che hanno come riferimento i valori cristiani. Mi auguro che facciano sentire la loro voce per bocciare una proposta che non ha nulla di concreto ma mira soltanto a minare alla base le radici della prima istituzione della nostra società. Quella che è da considerare soltanto una provocazione deve aprire in città un grande dibattito sui modi ed i termini in possesso alle amministrazioni locali per attuare una politica di sostegno alla famiglia, consci che dalla cellula fondamentale della società nasce la vita.   F.to Prof.ssa Anna DE GAIO Consigliere Comunale PDL

 

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