Il CAI di Castrovillari alla Capanna Margherita, il Rifugio più alto d’Europa 4.554 metri et  at:  10/08/2021  

Il CAI di Castrovillari alla Capanna Margherita, il Rifugio più alto d’Europa 4.554 metri - Nonostante la pandemia ha costretto, nei primi mesi dell’anno, la Sezione di Castrovillari del Club Alpino Italiano a ridurre le proprie attività annuali, com’è giusto che fosse nel rispetto delle norme anticovid, dal mese di maggio in poi la ripresa è stata folgorante ed è culminata con una bellissima spedizione alpinistica felicemente conclusa nei primi giorni di agosto. La Sezione, non nuova ad attività del genere, diverse infatti sono state le spedizioni organizzate nel corso degli anni, dopo l’ascensione sui Breithorn (4.165m e 4.141m) del 2019 e su Punta Castore (4.228m) del 2020, ultime in ordine cronologico, ha stavolta spostato l’attenzione sul Rifugio più alto d’Europa, la Capanna Margherita, 4.554m, circondata da imponenti montagne, candide di ghiacci, tutte comprese nel massiccio del Monte Rosa. Partiti da Gressoney La Trinitè per il rifugio Città di Mantova (3498m), un affiatato e compatto gruppo, composto da 8 alpinisti, ha raggiunto la meta in una radiosa e limpidissima giornata rendendo l’impresa ancor più esaltante in quanto una delle due cordate ha scalato nello stesso giorno altre due vette oltre i 4.000 metri, la Ludwingshohe (4.341m) e la Balmenhorn (4.167m). Le emozioni vissute sono state tante e irripetibili, difficilmente trasferibili, mentre l’occhio ha spaziato su grandiosi orizzonti alpini: dal Monviso, al Gran Paradiso, al Bianco, al Grand Combin, al Cervino e all’intero Massiccio del Rosa. Al rientro visibilmente soddisfatti tutti i partecipanti, restano indelebili i ricordi e le emozioni assaporate e tutto quello che le fotocamere sono riuscite a immortalare. Gianmarco, uno degli alpinisti, cosi descrive l’ascesa. “La commozione di qualcuno è nascosta dagli occhiali, gli abbracci riscaldano più del tepore interno al rifugio: l’empatia, il sostegno, il cameratismo della cordata riattiva la circolazione, riscalda anima, corpo e testa, aiuta a realizzare dove si è, scioglie l’acqua ghiacciata nelle borracce. «Siamo arrivati, e tutti insieme». Finalmente, su quello scoglio, le cordate spazzano via le paure dell’ascesa, la tensione della marcia, il freddo patito. L’animo si rasserena, si sceglie di vivere quell’attimo il più a lungo possibile, si dimenticano le amarezze. Robert MacFarlane ha scritto che chi sale sulla cima di una montagna è per metà innamorato di sé stesso, per metà innamorato dell’oblio. L’innamoramento per sé stessi si manifesterà quando, alcuni, preferiranno posticipare l’oblio marciando nella nebbia verso i 4.341m del Ludwigshöhe e, poi, ai 4.167m del Balmenhorn. Altri, invece, avranno placato quell’innamoramento trovando ragione di sé nella sola discesa”. Il Presidente Sezionale, Domenico Filomia, nel ringraziare e complimentarsi con Carla, Veronica, Rosa, Pino, Maurizio, Gianmarco, Matteo ed Eugenio, non nasconde la propria soddisfazione per il risultato raggiunto e ricorda che il CAI Castrovillari torna per la terza volta alla Capanna Margherita (2004, 2010 le altre), evidenziando che attraverso l’organizzazione e la realizzazione di simili importanti attività alpinistiche, come anche per altri aspetti, la Sezione dimostra, oltre ad un continuo e costante dinamismo esperienziale, un attivismo naturalistico/culturale che ha attirato l’interesse di tanti soci ivi compresi quelli di altre sezioni del Club Alpino Italiano, che condividono e si associano con grande slancio a queste spedizioni. ( comunicato )



 

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