CALABRIA/SANITA', SLITTA ALLA CAMERA LA DISCUSSIONE SUL DECRETO SANITA’, GLI EMENDAMENTI VANNO VERSO LO SBLOCCO DEL TURN OVER et  at:  28/05/2019  

Calabria/Sanita', slitta alla camera la discussione sulla " Conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, recante misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria ". Allo  slittamento della discussione si e' arrivati a seguito della richiesta avanzata a nome della maggioranza dal deputato M5S Cosimo Adelizzi, che ha spiegato come fosse necessario attendere i pareri della commissione Bilancio. Il rinvio e' stato approvato con 85 voti di differenza e dopo che il Pd si è detto contrario. L'esame del decreto è stato rinviato alla fine dei provvedimenti in calendario. Al momento sono 181 gli emendamenti presentati. Il Decreto prevede in primis  che il Ministro della salute, con proprio decreto entro un mese dalla data di entrata in vigore della legge di conversione in esame, istituisca un’Unità di crisi speciale per la Regione Calabria con il compito di effettuare entro 3 mesi dalla sua istituzione visite ispettive straordinarie presso le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere e le aziende ospedaliere universitarie. L’Unità di crisi è composta da dirigenti del Ministero della salute e da un numero massimo di cinque esperti nelle discipline chirurgiche, mediche, anatomopatologiche e dei servizi diagnostici. Entro trenta giorni dalla visita ispettiva, l’Unità di crisi trasmette al Commissario straordinario e al Commissario ad acta una relazione sullo stato dell’erogazione delle prestazioni cliniche, con particolare riferimento alla condizione dei servizi, delle dotazioni tecniche e tecnologiche e delle risorse umane, evidenziando gli eventuali scostamenti dagli standard necessari a garantire i livelli essenziali di assistenza (LEA) e gli interventi organizzativi necessari al loro ripristino. Per quel che riguarda il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale per un certo periodo di tempo, la norma, introdotta nel corso dell’esame in sede referente, interviene sulla disciplina che le regioni devono applicare in caso di squilibrio economico-finanziario della spesa sanitaria. In particolare, viene attenuato l’apparato sanzionatorio applicabile, nel caso in cui non siano tempestivamente adottate misure di riequilibrio della spesa, escludendo la sanzione del blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale. Tale norma, nel testo previgente al decreto legge in esame, prevede che il rapporto tra il Servizio sanitario nazionale, i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta sia disciplinato da apposite convenzioni di durata triennale conformi agli accordi collettivi nazionali stipulati con le organizzazioni sindacali. Gli accordi disciplinano le attività e le funzioni previste nei livelli essenziali di assistenza (LEA) nei limiti delle disponibilità finanziarie complessive del Servizio sanitario nazionale. È previsto altresì, che gli accordi disciplinino le condizioni, i requisiti e le modalità con cui le regioni provvedono alla dotazione strutturale, strumentale e di servizi delle forme organizzative monoprofessionali o multiprofessionali. Il testo originario del decreto in esame ha integrato il testo dell’articolo 8, comma 1, stabilendo che gli accordi, che disciplinano le condizioni, i requisiti e le modalità con cui le regioni provvedono a tale dotazione delle forme organizzative multiprofessionali, possano prevedere un incremento del numero massimo di assistiti in carico ad ogni medico di medicina generale solo nel caso in cui i modelli organizzativi multi professionali prevedano, oltre alla presenza del collaboratore di studio, la presenza di personale infermieristico, senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica. La modifica approvata nel corso dell’esame in sede referente pone un’ulteriore condizione che deve essere verificata perché sia possibile prevedere un incremento del numero massimo di assistiti in carico ad ogni medico di medicina generale che adotti modelli organizzativi multiprofessionali ossia che tale modello preveda la presenza di uno psicologo.

 

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