DISCORSO BENAUGURALE DI MONS. SAVINO, VESCOVO DELLA DIOCESI AL MONDO DELLA SCUOLA et  at:  13/09/2016  

Discorso benaugurale di mons. Savino, vescovo della Diocesi al mondo della scuola - Ai dirigenti, ai docenti, ai genitori, agli studenti, ai dipendenti amministrativi e collaboratori scolastici delle Scuole di ogni Ordine e Grado del territorio della Diocesi di Cassano allo Ionio - " Cari giovani, non siamo venuti al mondo per " vegetare ", per passarcela comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti; al contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per lasciare un’impronta. E’ molto triste passare nella vita senza lasciare un’impronta. Ma quando scegliamo la comodità, confondendo felicità con consumare, allora il prezzo che paghiamo è molto ma molto caro: perdiamo la libertà. Non siamo liberi di lasciare un’impronta. Perdiamo la libertà. Questo è il prezzo. E c’è tanta gente che vuole che i giovani non siano liberi; c’è tanta gente che non vi vuole bene, che vi vuole intontiti, imbambolati, addormentati, ma mai liberi. No, questo no! Dobbiamo difendere la nostra libertà! ". ( dal discorso del Santo Padre alla G.M.G. Cracovia, 30 luglio 2016 ). Buon Anno Scolastico! Iniziare in questi primi giorni di settembre 2016 un nuovo anno scolastico richiede un augurio tutto particolare che il Vescovo, vostro fratello in Cristo, vi rivolge con il cuore. A voi, dirigenti, docenti, studenti di ogni ordine e grado, genitori e tutti i dipendenti amministrativi e collaboratori scolastici, porgo il mio saluto benedicente condividendo le vostre aspettative, i propositi, le speranze con cui si dà avvio alle attività dell’a.s. 2016/2017. L’estate appena trascorsa, che reca gli strascichi di un caldo afoso non incoraggiante, spero abbia creato momenti di svago rigeneratore, di ripensamento a quanto si agita nel mondo della scuola, di riposo necessario ad una ripersa energica. Questo è vero per tutti, ma in questo momento penso all’entusiasmo, al coraggio, alla vitalità necessari ai docenti per accompagnare la crescita umana e degli allievi, la cui energia vitale, la creatività fantastica, l’entusiasmo e lo stupore per la scoperta sono un bene preziosissimo di cui noi adulti siamo i custodi. Il compito degli educatori e degli insegnanti, di concerto con quello dei genitori, è delicato, interminabile e non facile, richiede pazienza e perseveranza ma soprattutto coraggio ed entusiasmo: è un lavoro del cuore e, pertanto, richiede cuore. Agli orizzonti di oscurità che la situazione internazionale profila, ogni educatore riesca a far fronte con un supplemento di anima nel proprio impegno in maniera da disegnare con i piccoli o giovani allievi sagome di speranza di cambiamento. Il cambiamento è possibile se noi adulti, laici e credenti, senza distinzione di cultura, razza, religione, nazionalità, raccogliamo insieme le risorse umane e finanziarie per non sottrarre il sapere alle nuove generazioni. Soltanto la conoscenza e l’affinata abilità di pensiero autonomo e libero possono “educare”, mettere cioè in atto le potenzialità di cui ciascun essere umano è dotato. Non sciupiamo la gioia della conoscenza che brilla negli occhi dei bambini che ho avuto il piacere di incontrare, che alimenta i dubbi generatori anche di ribellione degli adolescenti, che accende di passione l’entusiasmo creativo dei giovani fin quando non si scontra con il fatalismo ineluttabile di quanti si abbandonano ai poteri forti di questa terra calabra così ricca di ottime risorse utili a generare ricchezze per tutti. E voi bambini e ragazzi, non dimenticate nemmeno per un istante che una correzione, un’ammonizione, un giudizio negativo non sono che una forma di vero affetto nei vostri confronti. Il docente che rileva un errore nel compito sta giudicando quella prova, non l’allievo che ne è l’autore; chi vi ammonisce crede nelle vostre possibilità e desidera che esse vengano messe a frutto. Ascoltate con attenzione quanto vi viene proposto, vagliate con il vostro giudizio se vale la pena di seguire quanto vi viene consigliato ed impegnatevi a suscitare benessere ed allegria aiutandovi l’un l’altro. Vivete bene la scuola anche nel rispetto e nella cura degli ambienti in cui svolgete le vostre attività e non sprecate il tempo. A tutti ripeto la mia pastorale disponibilità ad incontrarvi nei modi e nelle situazioni che riterrete opportuni. E con le parole poetiche di Costantinos Kavafis vi rinnovo l’augurio di un anno scolastico all’insegna di quella bellezza, che è conoscenza, che può veramente cambiare la vita: “E se non puoi la vita che desideri cerca almeno questo per quanto sta in te: non sciuparla nel troppo commercio con la gente con troppe parole e in un viavai frenetico. Non sciuparla portandola in giro in balia del quotidiano gioco balordo degli incontri e degli inviti, fino a farne una stucchevole estranea”. Un cordiale e paterno saluto. Vostro ✠ don Francesco Savino


 

 

      Tell A Friend




RSS Feed