LA VICENDA BANCA BRUTIA APPRODA IN PARLAMENTO - PRESENTATA UN' INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DA PARTE DEL SENATORE NICOLA MORRA E DI ALTRI 4 SENATORI DEI CINQUE STELLE et  at:  29/01/2016  

La vicenda Banca Brutia approda in parlamento - Presentata un' interrogazione parlamentare da parte del Senatore Nicola Morra e di altri 4 senatori dei cinque Stelle. Sara' il Ministro delle Economia e delle Finanze a dover rispondere all’interrogazione parlamentare presentata da 5 Senatori dei cinque stelle, sulla intricata e torbida vicenda di Banca Brutia, finita in quel meccanismo che vede coinvolti molti altri sportelli bancari e che nel passato ha decretato la fine di numerosissime piccole Banche locali, che da sempre hanno rappresentato l’ossigeno per famiglie ed imprese. La vicenda è stata portata alla ribalta mediatica dal Movimento difesa del Cittadino, associazione consumatori nazionale che segue con attenzione anche le altre intricatissime vicende bancarie che in questo momento storico coinvolgono migliaia di ignari cittadini che delle istituzioni bancarie si sono fidati. La Banca d’Italia, organo di sorveglianza, che vede in questo momento tra l’altro indagato lo stesso Governatore, nonché numerosi commissari da lui nominati per reati che vanno dall’usura, all’abuso di ufficio ed altro, è nel pieno della bufera, ma il Governo pare non accorgersi di ciò che accade. L’interrogazione che è approdata in Parlamento è una vera e propria denuncia molto circostanziata e documentata, riteniamo dice Giorgio Durante responsabile MDC Cosenza: “che la politica e la magistratura stessa non può più ignorare questo sistema che in modo fraudolento lede i diritti di migliaia di cittadini ed imprese, non è la prima volta che accade e siamo anche consapevoli che in questo settore agiscono poteri forti che hanno connivenze in tutti gli ambiti delle istituzioni, ma quando si superano i limiti della decenza le istituzioni stesse devono con un colpo di reni dare segnali forti e coerenti ". Movimento difesa del Cittadino

Interrogazione a risposta scritta. MORRA - Al Ministro dell'economia e delle finanze – Premesso che: il Ministro dell’economia e delle finanze, su proposta della Banca d’Italia, con decreto del 20 ottobre 2014, ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e di controllo della BCC (Banca Credito Cooperativo) Banca Brutia - Società Cooperativa, con sede in Cosenza, e ha sottoposto la stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi dell’ art. 70, comma 1, lettere a) e b), del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia; con provvedimento della Banca d’Italia del 28 ottobre 2014  il dott. Angelo Pio Gallicchio, nato a Cerignola (FG) il 25 ottobre 1950, è stato nominato Commissario straordinario ed i sigg. avv. Francesco Borza, nato a Baronissi (SA) il 26 novembre 1953, il dott. Michele Gagliardi, nato a San Pietro in Amantea (CS) il 16 novembre 1956, e il prof. avv. Salvatore Sica, nato a Salerno (SA) il 28 gennaio 1961, sono stati nominati componenti del Comitato di sorveglianza della Bcc Banca Brutia - Società cooperativa (CS), con i poteri e le attribuzioni contemplati dalle norme di cui al Titolo IV, Capo I, Sezione I, del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Nella riunione del 30 ottobre 2014, il dott. Michele Gagliardi è stato nominato Presidente del Comitato di sorveglianza, ai sensi e per gli effetti dell’art. 71, comma 1, lett. b), del citato Testo Unico; in seguito al commissariamento i soci preoccupati della sorte già toccata a numerose altre BCC del territorio (quasi tutte passate di mano a costo zero a Banca Sviluppo) si sono allarmati e si sono rivolti  a studi legali o ad associazioni consumatori, in particolare al Movimento Difesa del Cittadino di Cosenza, il cui Presidente è il sig. Giorgio Durante, socio personalmente e con una Soc. a r.l. anch’essa socia e correntista affidata della stessa Banca. Tra l’atro numerose sono le richieste di notizie e di rimborso quote inviate alla stessa Banca ed alla Banca d'Italia;  1.800 circa sono i soci coinvolti, quasi tutti pensionati o dipendenti, in parte professionisti ed imprenditori. Come sempre, dopo aver subito un controllo di  routine  da parte dell'autorità, durato appena qualche giorno, senza indugio alcuno la Banca d’Italia ha inviato i Commissari, quasi sempre gli stessi, un drappello evidentemente considerato dai vertici di Bankitalia fedele e rodato; per quanto risulta agli interroganti, da quel giorno per i soci, gli imprenditori e le famiglie che facevano affidamento sull'istituto è iniziato un percorso al buio, reso ancora più tale dall’assoluta mancanza di qualsiasi dato o informazione; i soci non dispongono più della possibilità di riscuotere la propria quota, le famiglie non hanno più riferimenti per le proprie operazioni bancarie e per gli imprenditori è iniziata la richiesta di rientro degli affidamenti, anche al di fuori della prassi bancaria, strumentale però alla definitiva  liquidazione dell’istituto di credito; a parere degli interroganti, va precisato che la Banca godeva, prima del commissariamento, di un patrimonio di tutto rispetto; aveva appena inaugurato un centro direzionale di prestigio in Rende e né il Consiglio di amministrazione, né il Direttore generale sono stati inquisiti per reati dalla magistratura;  con l'insediamento di detti commissari molte aziende e molte famiglie si sono trovate in gravissime difficoltà: infatti il primo atto dei commissari è stato quello di bloccare qualsiasi erogazione di denaro alla clientela e di richiamare le aziende e le famiglie che avevano contratto mutui e affidamenti all'immediato rientro; comportamenti comprovati da quando accaduto proprio al rappresentante del Movimento difesa del Cittadino, una delle associazioni consumatori membro del Consiglio Nazionale Consumatori ed utenti presso il Ministero dello sviluppo economico, il quale dopo aver inutilmente chiesto per mesi  di incontrare il Commissario Pio Gallicchio per avere informazioni da dare alla moltitudine dei soci allarmati e preoccupati, si è visto recapitare una raccomandata con richiesta di rientro in 5 giorni della somma affidata sul conto corrente aziendale in quel momento senza alcun sconfinamento o scopertura. Ma, a parare degli interroganti, cosa ancora più grave nel caso di specie è il non aver passato la pratica "a posizione ad incaglio" come è prassi bancaria ed aver messo direttamente a sofferenza il conto corrente avviando con una tempestività sospetta l’azione di recupero della somma; in particolare la comunicazione ufficiale inviata al responsabile nazionale del settore credito e finanza dell’associazione consumatori Movimento difesa del Cittadino dall’attuale Commissario di Banca Brutia Cosenza BCC recita: "Vi comunichiamo che essendo la procedura commissariale nel pieno del suo svolgimento, per ovvi motivi di riservatezza, l’Organo Commissariale non può fornire informazioni che potrebbero pregiudicare il corretto esito della crisi aziendale. Pertanto non si ritiene, al momento, opportuno alcun incontro"; il Commissario Straordinario Angelo Pio Gallicchio, molto spesso incaricato da Bankitalia per sistemare le Banche di credito cooperativo, sembrerebbe affiancare questa attività a quella meritoria di governatore dei Lions pugliesi; dopo questo primo atto, a giudizio degli interroganti anomalo, di rientro immediato che riguardava anche chi era in regola con mutui e affidamenti, alla scadenza dei 5 giorni di tempo si è proceduto ad affidare le pratiche ai legali, i quali hanno immediatamente predisposto decreti ingiuntivi, pignoramenti e sfratti, il tutto per abbassare il patrimonio della Banca e così liquidarla o svenderla a qualche istituto compiacente, tralasciando le difficoltà in cui hanno messo intere famiglie con pignoramenti, sfratti e vendite degli immobili e le aziende che si sono trovate iscritte come cattivi pagatori con la conseguente perdita di poter accedere presso altri istituti di credito;  il rappresentante dell’associazione dei consumatori, coinvolto anche personalmente, ha avviato azioni legali contro il commissariamento per comportamenti ritenuti insensati e pretestuosi;  lo stesso Movimento difesa del Cittadino sta maturando la convinzione di presentare denunce in sede penale contro i commissari e i vertici della Banca d'Italia per come stanno gestendo la banca in questione, in particolare per le illegittime revoche degli affidamenti, che mettono in ginocchio imprese sane, per la mancanza assoluta di trasparenza e, come risulti da alcune perizie, anche per l'applicazione di tassi usurai alle aziende alle quali è stato richiesto l’immediato rientro; i soci auspicano che la fine del commissariamento straordinario sia prossima affinché Banca Brutia BCC sia legittimamente restituita ai soci e non, come si sospetta, ceduta a costo zero ad altro istituto di credito;  nello specifico Banca Sviluppo sta diventando una grande Banca acquisendo quasi tutte le BCC "Killerate" e ha come capitale tutte le quote azzerate e sottratte ai soci investitori. Nel caso di Banca Brutia ci si chiede che fine faranno le attività della stessa; considerato che, a parere degli interroganti: la decisione della Banca d'Italia si inserisce in un chiaro disegno più generale ossia colpire le piccole realtà bancarie a solo vantaggio dei grandi gruppi bancari. Ma soprattutto il disegno è quello di creare un’altra grande banca con investimenti zero; creare una banca derubando le migliaia di piccoli azionisti e risparmiatori. Attualmente saranno 70.000/100.000 i soci di piccole banche che hanno visto dall’oggi al domani scomparire i propri risparmi e allo stesso tempo svanire nel nulla il sogno di crearsi una rendita per la propria vecchiaia. Se questa è la verità rappresentata dai fatti,  non v'è dubbio che siano proprio le banche, quelle appartenenti ai grandi gruppi nazionali, con la regia di Bankitalia, che spesso s'accordano segretamente e fanno cartello, a provocare e garantire il proliferare di quel fenomeno chiamata usura. Fenomeno alimentato non poco anche da commissari liquidatori privi di scrupoli o infastiditi che qualcuno intralci il lavoro sporco che sono chiamati a fare per conto dei mandanti di Bankitalia, commissari che chiedono il rientro di migliaia di euro in soli 5 giorni; considerato inoltre che:  negli ultimi anni c'è stato un incremento del fenomeno  dei commissariamenti indotti,  finiti quasi tutti nella "confisca" delle quote dei soci risparmiatori, e così, mentre i grandi gruppi creditizi nazionali e le banche vicino ai membri del Governo vengono salvate, alla periferia del sistema bancario del nostro Paese sono apparse alcune a dir poco preoccupanti zone d'ombra; "C’è chi dice che la recente escalation di commissariamenti, in gran parte decisi negli ultimi 12 o 24 mesi, sia l’effetto di un giro di vite voluto da Stefano Mieli, l’alto dirigente di Banca d’Italia che, dal gennaio del 2009, ha assunto la guida del servizio di vigilanza sugli intermediari finanziari" (lettera 43 del 13.2.2011); gli interroganti si chiedono se il citato direttore è lo stesso Stefano Mieli che insieme ad altri alti funzionari, tutti insieme, argomenta il pm di Trani Ruggiero, "con condotte reiterate, in tempi diversi in esecuzione di un medesimo disegno criminoso (consistente nella previsione e volontà di far conseguire alle banche la maggiore quantità di moneta), adottavano consapevolmente e deliberatamente…determinazioni amministrative (istruzioni, circolari, note, decreti ministeriali, il ministero del Tesoro), in contrasto/violazione della legge in materia di usura…così consapevolmente fornendo un contributo morale necessario ai fatti-reato di usura materialmente commesse dalle banche" (Il Fatto Quotidiano, 11 giugno 2014). Se così fosse siamo non solo preoccupati ma pure di fronte ad una vera e propria banda che rappresenta l’ennesimo coacervo di poteri forti, non a caso molti commissari per non dire tutti sono vicini alla massoneria ed alle associazioni paramassoniche, che di fatto governano il sistema creditizio Italiano e non solo; considerato infine che ad avviso degli interroganti:  i commissari scelti dal Governatore della Banca d'Italia, peraltro indagato per corruzione e truffa, per un altro commissariamento pilotato quello della Banca Popolare di Spoleto e successiva svendita alla banca di Desio, non sono spesso in possesso dei requisiti di terzietà ed indipendenza necessari per gestire funzioni delicate nonché il destino di numerose famiglie e risparmiatori, tant’è che vogliono operare nello stretto riserbo che di fatto favorisce e copre oscure manovre e indegne speculazioni;  l'operato dei medesimi commissari, probabilmente influenzato dai   desiderata  della Banca d'Italia stessa, non solo è criticabile in quanto pone al centro gli esclusivi interessi dei banchieri, e come corollario gli eventuali diritti di lavoratori, consumatori e utenti, ma è anche illegale come molte indagini, alcune appena avviate, hanno dimostrato; si chiede di sapere:  se il Ministro interrogato consideri che lo strumento del commissariamento è spesso usato per "far fuori" le banche che lavorano e danno ossigeno alle aziende e alle famiglie a favore di altri istituti compiacenti che fanno capo ai cosiddetti "poteri forti";  se ritenga plausibile che una Banca come Banca Brutia BCC, la quale effettua investimenti immobiliari milionari e presenta bilanci elegantemente brossurati e positivi, possa solo dopo qualche giorno essere commissariata per problematiche amministrative; se sia a conoscenza dell'entità dei compensi spettanti ai commissari e se questi compensi siano a carico degli istituti sottoposti a commissariamento,  in quanto, in caso affermativo, sarebbero gli stessi soci che pagherebbero il loro carnefice; quali iniziative di carattere normativo intenda assumere per garantire una legge più stringente in materia di trasparenza ed imparzialità delle procedure di amministrazione straordinaria delle banche, con particolare riferimento all’operato dei commissari liquidatori nominati dalla Banca d’Italia, al fine di adottare maggiori garanzie di trasparenza delle retribuzioni degli stessi nonché del loro operato rivedendo altresì i criteri di nomina ed i poteri conferiti agli stessi e prevedendo un comitato di sorveglianza composto da soci, associazioni consumatori e professionisti indipendenti; Quali iniziative di competenza intenda assumere al fine di supportare le ricadute devastanti che il provvedimento di commissariamento potrebbe avere sul tessuto economico dei territori nei quali l'istituto di credito è molto presente e radicato;  quali iniziative urgenti di competenza intenda intraprendere affinchè vengano rafforzati i necessari profili di controllo e trasparenza in un settore delicato come quello della vigilanza, delle nomine dei commissari, del controllo dell’operato degli stessi e dei commissariamenti di banche in crisi, ad avviso degli interroganti oggi pervaso dalla più totale omertà ed opacità, come appare anche nelle citate comunicazioni ufficiali inviate al responsabile nazionale del settore credito e finanza dell’associazione dei consumatori Movimento difesa del Cittadino. Morra, Cappelletti, Airola, Donno, Buccarella, Santangelo, Crimi, Endrizzi.

 

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