CONTRASTO AL CYBERCRIME E CYBER ESPIONAGE: RISULTATI POCO SIGNIFICATIVI SINO AD ORA. I DUE TERZI DEGLI ATTACCHI NON VENGONO NEANCHE RILEVATI. UN DANNO CHE SOLO IN ITALIA SI AGGIRA SUI 9 MILIARDI et  at:  18/01/2016  

 Contrasto al cybercrime e cyber espionage: risultati poco significativi sino ad ora. I due terzi degli attacchi non vengono neanche rilevati. Un danno che solo in Italia si aggira sui 9 miliardi. Pubblicato il rapporto CLUSIT 2015 a cura dell' Associazione italiana per la sicurezza informatica,  uno spaccato sulla sicurezza delle reti informatiche e delle applicazioni informatiche, realizzato da un team di lavoro che ha analizzato una serie di documenti e di casistiche dalle quali emerge in tutta evidenza uno scenario preoccupante e in gran parte fuori controllo. Purtroppo, recita l' introduzione al rapporto, siamo ancora ben lontani dalla consapevolezza che l’adozione di comportamenti e contromisure adeguati alla mitigazione delle crescenti minacce “cyber” è elemento imprescindibile se si vuole tutelare la nostra pubblica amministrazione, le nostre imprese, i professionisti, i cittadini e, quindi, la nostra società e il nostro ordinamento. A fronte comunque di importanti sforzi da parte delle Forze dell’Ordine di tutto il mondo, si sono ottenuti risultati poco significativi nel contrasto al cyber crime ed al cyber espionage, è mancata una strategia ampia di contrasto al fenomeno che ha prodotto  l’aumento dei rischi e delle minacce. Se da un lato aumentano in percentuale rilevante gli investimenti in sicurezza informatica (saliti dell’8% nel 2014 a livello globale, nonostante il perdurare della crisi economica), il numero e la gravità degli attacchi (percepiti, visto che 2/3 degli attacchi si stima che non vengano neanche rilevati) continuano ad aumentare. In Italia i danni derivanti da attacchi informatici si stima ammontino a 9 miliardi di euro. Anche in questa ottava edizione aggiornata al primo semestre 2015 il Rapporto CLUSIT propone una dettagliata analisi degli incidenti di sicurezza più significativi avvenuti a livello globale negli ultimi dodici mesi, confrontandoli con i precedenti. Lo studio si basa su un campione di quasi 4.200 incidenti noti avvenuti nel mondo ed in Italia dal primo gennaio 2011 al 30 giugno 2015. Tra quelli che hanno avuto un impatto particolarmente significativo per le vittime in termini di perdite economiche, di reputazione o di diffusione di dati sensibili (personali e non) ne sono stati classificati ed analizzati circa 900 nel 2014 e oltre 500 nel primo semestre 2015. Il rapporto e' arricchito dai punti di vista di tre importanti aziende ( Fastweb, IBM e Akamai) e di due Forze dell’ordine in prima linea nel contrasto ai fenomeni di cybercrime (Polizia Postale e Guardia di Finanza).

 

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