MAYDAY TRIVELLAZIONI PETROLIFERE NELLO JONIO COSENTINO: IL GOVERNO, INCURANTE DEL RISCHIO AMBIENTALE, STA PER AVOCARE A SE' OGNI DECISIONE IN BARBA AD OGNI SOVRANITA' TERRITORIALE et  at:  09/02/2015  

Mayday trivellazioni petrolifere nello Jonio cosentino:  il Governo, incurante del rischio ambientale, sta per avocare a se' ogni decisione ed espropriare in barba ad ogni sovranita'  territoriale. Trivellazioni petrolifere nello Jonio cosentino il Governo, incurante del rischio ambientale, sta per avocare a se' ogni decisione ed espropriare i comuni e gli enti intermedi di qualsiasi sovranita'  territoriale - Viene da piu' parti il mayday circa il pericolo di trivellazione del mar Jonio e nel caso specifico dello Jonio cosentino ed a tal proposito la Federazione regionale USB Calabria dichiara: " Opporsi alle trivellazioni nell' alto Jonio cosentino, e' un obbligo morale per tutte le forze sane del Paese. Per questo motivo la Confederazione sindacale della USB ( Unione Sindacale di Base ), ha sottoscritto le osservazioni riguardo alle istanze di ricerca e prospezioni idrocarburi, coordinate dalla dott.ssa Rosella Cerra, dirigente regionale di questo sindacato Le stesse osservazioni sono state sottoscritte anche da numerose organizzazioni di cittadini, mentre molte altre sono giunte sul sito del Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare, rimarcando l’interesse e la preoccupazione crescente verso tali progetti altamente impattanti sull’ambiente ed una attenzione particolare dei cittadini, a tutela dei dei propri interessi e della propria salute. Il decreto Lgs.vo 3 aprile 2006, n. 152 prevede, all’articolo 24, che  l’autorità competente può disporre che la consultazione avvenga mediante lo svolgimento di un’inchiesta pubblica per l’esame dello studio di impatto ambientale, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e delle osservazioni dei cittadini”. Questa è la ragione che spinge oggi la federazione regionale USB Calabria a chiedere che l’Autorità competente disponga tempestivamente lo svolgimento dell’inchiesta o, in alternativa, avvii il contraddittorio con i soggetti che hanno presentato pareri o osservazioni. Riteniamo, infatti, che il mancato rispetto di un esercizio democratico, oltre a ledere fortemente i rapporti fiduciari tra cittadini organizzati in comitati, associazioni, organizzazioni sindacali e Governo, rende anche illecite le eventuali decisioni, come testimonia una recente sentenza del TAR del Lazio. Stiamo già vivendo sula nostra pelle la “stagione di veleni” riversati a vario titolo nella nostra regione. Perciò occorre riconvertire l’idea di sviluppo della Calabria, affrancandola dalle scelte politiche e sociali di questi anni dei vari governi locali e nazionale. Per uscire dalla crisi ambientale, è necessario uscire anche dalla crisi sociale e non possiamo, né dobbiamo accettare che si contrappongano diritti e salute, lavoro e sviluppo del territorio. Bisogna ripartire dalla dignità delle persone. La USB Calabria, dunque si pone al fianco dei cittadini e dei comitati che si oppongono a questo ennesimo scempio del nostro territorio, preannunciando, sin d’ora, tutte le battaglie necessarie a fermare la mano di chi vuole continuare a speculare mettendo a repentaglio la salubrità e l’integrità di un intero territorio ". LINK DI APPROFONDIMENTO: CALABRIA PETROLIO DA BERE? OVVERO LE AUTORIZZAZIONI DELLA VERGOGNA -

 

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