CASTROVILLARI, FRANA MADONNA DEL CASTELLO DUE ANNI E LI DIMOSTRA et  at:  28/03/2014  

Castrovillari, frana Madonna del Castello due anni e li dimostra - Sono ormai trascorsi due anni da quando il primo smottamento ha interessato la strada che conduce al santuario della Madonna del Castello nel corso dei quali si sono succedute visite di personalita' politiche che occupano ruoli decisionali. In attesa di un progetto che si aspetta venga da qualcuno visionato e magari approvato il fenomeno franoso prosegue ormai senza nemmeno controlli tecnici. In fondo a che servono i sensori, il movimento franoso e' visibile ad occhio nudo. La domanda che sorge spontanea e': una volta che la frana avra' interessato per meta' il piazzale antistante il santuario ed esso stesso  santuario, sara' venuto giu', a cosa servira' intervenire in quel punto? Mancano forse le motivazioni a questa cittadinanza per accamparsi in una tenda e protestare ad oltranza fino a quando non si trovano i mezzi e i modi per risolvere il problema. In Italia e' ormai un alibi per la classe politica nascondersi dietro le problematiche economiche spesso, invece,  sembra sia priva di iniziative e votata al " panta rei " piu' integralista e becero possibile. Intanto, la chiesa per antonomasia dei castrovillaresi, rischia grosso, ma sembriamo essere impotenti di fronte a cosi' tanta incapacita' di azione, progetti da vagliare da una miriade di uffici e ufficetti e, accuse e sotto accuse. La verita' e' che non si e' mai sentito nemmeno un prete protestare, semplicemente chiedendo ai propri fedeli di seguirli per l' omelia domenicale proprio sul colle per toccare con mano il pericolo che quel luogo vive. Nel corso di questi due anni il parroco di Santa Maria del Castello, don Carmine De Bartolo e' stato lasciato sempre piu' solo al di la' dei pochi che rimangono a tenere accesa la luce su una questione la cui fine e' annunciata se non vi si pone rimedio. Bisogna che sia la gente con un proprio moto a farsi promotrice di un' azione concreta, non ci sono caste da difendere o diritti negati ( tribunale e ospedale docet) si tratta di amore per il proprio patrimonio artistico e archeologico e di fede, qualcosa che interessa tutti ed anche la chiesa che, ribadiamo, ha le sue colpe nel lasciare solo il rettore del Santuario contro tanta inutile burocrazia.

 

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