56° CARNEVALE DI CASTROVILLARI E FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE DAL 22 FEBBRAIO AL 4 DI MARZO 2014-02-12 - CARNEVALE & CULTURA IX EDIZIONE CINEFORUM DEDICATO A CARMINE BONIFATI FOCUS CHILE et  at:  15/02/2014  

56° CARNEVALE DI CASTROVILLARI E FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE DAL 22 FEBBRAIO AL 4 DI MARZO 2014-02-12 - CARNEVALE & CULTURA IX EDIZIONE CINEFORUM dedicato a Carmine Bonifati FOCUS CHILE. Anche quest’anno inserito nel variegato cartellone della 56° Edizione del Carnevale di Castrovillari e Festival Internazionale del Folklore, dal 22 Febbraio al 4 di Marzo 2014, è inserito il Cineforum giunto alla IX edizione e dedicato a Carmine Bonifati che ha come filo conduttore il CHILE . Tre i film scelti dalla Consulta Scientifica della Pro Loco del Pollino di CASTROVILLARI, diretta da Filomena BLOISE e  che saranno proiettati nella sala 14 del Protoconvento francescano di CASTROVILLARI. L’intento dei consultori è quello di tessere la trama di un breve, ma intenso, percorso storico-culturale sulla Nazione ospite del Focus. La prima proiezione Lunedì 24 Febbraio alle ore 18,30 “NO- I GIORNI DELL’ARCOBALENO”, DRAMMATICO, STORICO. REGIA PABLO LARRAÌN.   INTERPRETATO DA GAEL GARCÍA BERNAL, ALFREDO CASTRO, ANTONIA ZEGERS, LUIS GNECCO, MARCIAL TAGLE, NÉSTOR CANTILLANA, JAIME VADELL, PASCAL MONTERO. DURATA 110 MM.   Santiago del Cile, 1988. René Saavedra (Gael Garcia Bernal) è un pubblicitario di successo e vive in una bella casa con il figlio. La madre del bambino, da cui René è separato, è un’oppositrice del regime di Pinochet ed entra ed esce da commissariati e galere. Lui è un integrato scettico. Fino al momento in cui i partiti che sostengono il No alla rielezione di Pinochet per altri otto anni si rivolgono a lui per lacampagna televisiva contro il dittatore. Per la prima volta dopo 15 anni e per 15 minuti ogni sera, una coalizione – dai comunisti ai democristiani – può parlare ai cittadini proponendo un’alternativa democratica al Generale. Saavedra si fa lentamente coinvolgere e sviluppa la giusta intuizione: bisogna comunicare con lo sguardo rivolto al futuro, mostrando ai cileni l’allegria e le possibilità che offre un paese democratico e soffermandosi poco (in un primo momento) sul giudizio storico, sugli slogan delle militanze, sull’orrore compiuto. Il No vincerà, contro ogni aspettativa, con il 55% dei consensi mettendo fine all’era di Pinochet. Martedì 25 Febbraio, doppio appuntamento, alle ore 18,30 “ISOLA 10”. DRAMMATICO. REGIA DI MIGUEL LITTIN. INTERPRETATO DA CRISTIAN DE LA FUENTE, LUIS DUBÓ, SERGIO HERNÁNDEZ, PABLO KRÖGH. DURATA: 117 MM. (UNO SGUARDO INTELLIGENTE SULL'IMPORTANZA DELLA MEMORIA DI UN POPOLO),  L’Isola di Dawson non è soltanto la culla di un suggestivo paesaggio poco a sud dello Stretto di Magellano. Nel 1973, pochi giorni dopo il colpo di stato del generale Pinochet in Cile, l’isola si trasformò in un inferno per i ministri e gli alti funzionari del deposto presidente Salvador Allende, i quali vi furono deportati per scontare una durissima prigionia durante la quale dovettero lottare contro le violenze e le torture subite e, ancor più, contro il tentativo dei militari di cancellare la loro identità e la loro dignità umana. Non si ha più un nome a Dawson, se non quello della propria baracca, Isla, seguito da un numero. Sergio Bitar, il prigioniero “Isla 10” interpretato da Benjamin Vicuna, raccontò durante l’esilio statunitense questo buio periodo della sua vita in un romanzo autobiografico a cui si è ispirato il regista Miguel Littin (Terra del fuoco, La ultima luna, Actas de Marusia: storia di un massacro), anche lui esiliato in Messico nel 1973 e, pertanto, particolarmente sensibile nei confronti di quest’opera. L’intento di Littin sembra essere quello di iscrivere un documentario all’interno della finzione, di raccontare questo delicato momento della storia cilena con estrema fedeltà, ma senza trascurare, e anzi mettendo al centro dell’attenzione, il vissuto personale di ciascun detenuto dell’isola, adottando un punto di vista estremo nell’isolamento, quasi totale, dal mondo circostante (uniche eccezioni sono la sporadica corrispondenza con i familiari e una radio tenuta clandestinamente all’interno della baracca). Le immagini d’archivio in bianco e nero si inseriscono fugacemente tra le maglie della narrazione per raccontare dei momenti fondamentali, dal tragico bombardamento al Palacio de La Moneda dell’11 Settembre 1973, alla resistenza del presidente che si rifiutò di abbandonare la sua residenza, fino al suo ultimo, straziante discorso trasmesso alla radio poco prima della morte. Littin vuole comunque rivendicare la propria autorialità ed esplicitare il suo punto di vista sulla vicenda, non limitandosi soltanto a mostrare le immagini d’archivio ma intervenendo in qualche modo su di esse, filmando - ad esempio - in bianco e nero il momento della morte del presidente Allende e prendendo così ferma posizione contro l’ipotesi, più volte contestata, del suicidio. Una soluzione, questa, che concettualmente non si discosta molto da quella operata da Oliver Stone nel suo JFK. Seppur in alcuni tratti la narrazione risulta essere eccessivamente prolissa e la dinamicità stilistica mostrata nelle prime scene - con la macchina da presa che, sfuggente, salta dirompentemente da un volto all’altro dei prigionieri e si muove tra gli spazi innevati dell’isola - va pian piano calando nel finale, il film riesce comunque a mantenere un equilibrio interno che tiene viva l’attenzione dello spettatore fino alla fine e lo coinvolge nel racconto delle tragiche conseguenze di un lontano 11 Settembre che, se non cambiò la storia dell’umanità, cambiò – senza alcun dubbio – la storia di una nazione. E alle ore 20,30  “LA CASA DEGLI SPIRITI”. DRAMMATICO. REGIA DI BILLE AUGUST. INTERPRETATO DA JEREMY IRONS, MERYL STREEP, GLENN CLOSE, WINONA RYDER, ANTONIO BANDERAS. DURATA: 140 MM. La narrazione ruota attorno a membri della famiglia altoborghese cilena dei Trueba, considerandone capostipite Esteban, proprietario terriero che ha costruito una fortuna sul proprio duro lavoro e sullo sfruttamento dei mezzadri. La sua storia va dagli anni venti al colpo di Stato del 1973 (con cui sarebbe salito al potere Pinochet) e risulta segnata dalla sua feroce e spietata determinazione sia nella gestione della hacienda sia della sua famiglia e dei suoi quattro amori: la moglie, la sorella, la figlia, la nipote. Esteban sposa Clara, giovanissima sorella della sua prima fidanzata e dotata del potere della predizione. Quando scopre Blanca, la figlia, ad amoreggiare con il suo compagno di giochi, Pedro Terzo García, figlio dell'amministratore e portatore di idee comuniste, scaccia il giovane: tuttavia i due non si dimenticano nonostante la separazione forzata. La loro figlia, Alba, sarà l'unico sprazzo di umanità per il rude nonno, diventato nel frattempo senatore nel partito conservatore per alti meriti, e, standogli vicino dopo la morte della nonna Clara e l'arresto di Blanca, addolcirà la sua aspra solitudine. Il dispotico protagonista in uno dei suoi truci scatti d'ira aveva, infatti, cacciato di casa la sorella, Férula, che morirà sola ed emarginata, non prima che una sua mistica apparizione annunci la morte imminente a Clara, l'unica persona da cui avesse ricevuto affetto e tenerezza e che, con la sua sensibilità e sensitività, si rivela essere il vero perno attorno al quale gira la vita dei morti e dei vivi della 'casa degli spiriti'. È Clara, infatti, apparendo a Blanca dopo morta, a temperare la sofferenza e l'umiliazione subite dalla figlia da parte della polizia militare durante il golpe (sostenuto dalla destra conservatrice, poi "tradito" dai militari) e in particolare dal fratellastro - nato da una contadina, una delle tante violentate da Esteban prima di sposarsi -, che in carcere la sottopone ad atroci torture per la sua vicinanza alle cellule ribelli comuniste, non meno perché figlia legittima di Trueba. A questi non rimarrà che l'amarezza e il senso di fallimento e, in ultimo, di intervenire per far liberare la figlia e far fuggire Pedro con lei in Canada. Poco prima di morire, gli appare Clara.  UFFICIO STAMPA - Anna Rita Cardamone

 

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