CASTROVILLARI, ALL' IIS MATTEI PITAGORA CALVOSA INCONTRO DIBATTITO: CAMORRA E 'NDRANGHETA DUE " MAFIE " A CONFRONTO et  at:  23/02/2019  

Castrovillari, all' IIS Mattei Pitagora Calvosa incontro dibattito: Camorra e 'Ndrangheta due " mafie " a confronto. Tematica di grande interesse quella affrontata il 19 febbraio nell’Auditorium dell’IIS Mattei Pitagora Calvosa in occasione del primo incontro dibattito organizzato nell’ambito delle iniziative del 61° Carnevale di Castrovillari: “Camorra e ‘Ndrangheta due “mafie” a confronto”. Il tema è stato affrontato da molteplici punti di vista, con excursus storici, ma anche attraverso riflessioni di natura economica e sociale,  dalle personalità convenute: Il  Sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito, il DS dell’Istituto Mattei Pitagora Calvosa Bruno Barreca, il presidente della Pro Loco di Castrovillari Eugenio Iannelli, il vice presidente dell’Accademia Pollineana Pasquale Pandolfi, il dottore di Ricerca in sociologia politica dell’Unical Francesco Lo Giudice e i relatori Don Giacomo Panizza, docente Unical e presidente della  Comunità Progetto Sud, e  il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Castrovillari Eugenio Facciolla. Ha coordinato i lavori il giornalista Giovanni Pastore Il messaggio di tutti è stato di impegno e speranza, in particolare il dottor Facciolla ha invitato i giovani a riflettere in prima persona e a chiedersi cosa fa ognuno di noi per preservare il proprio futuro perché ciascuno deve arrivare a decidere consapevolmente di essere parte attiva di esso.  In tale linea di pensiero la testimonianza di don Panizza che, bresciano, è dal ’77 in Calabria! Ha raccontato con parole semplici e dirette la sua esperienza di vita, da quando ha deciso di venire al Sud  per combattere l’ingiustizia, per difendere dai soprusi disabili e altri deboli del Meridione che rischiavano di vivere reclusi in casa o in strutture lesive della loro dignità; a Lamezia si è trovato di fronte alla ‘Ndrangheta che gli ha parlato con modalità che faticava a comprendere! Il suo sincero appello è stato toccante: i giovani devono capire che chi è scelto come manovalanza dalla mafia è un “imbranato”, un individuo che si fa usare dal boss e a cui non verrà data alcuna opportunità di emergere. Essi devono, invece, “litigare”, ossia impegnarsi, appassionarsi e opporsi all’ingiustizia, ma devono “litigare bene”: ragionare con gli altri senza ricorrere alla violenza. Si può, secondo lui, scontrarsi con i mafiosi, anche se si è deboli, l’importante è non farlo da soli! Panizza auspica che si impari dalla storia e dalla verità, solo facendo questo si insegneranno valori che scardineranno la mentalità comune.  Non possiamo che concordare, se si penserà con verità si potrà acquisire la vera sanità morale antidoto contro ogni mafia, fino a dire come lui : io non sono antimafia, “è la mafia che è anti me!”


 


 

 

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