MORANO CALABRO - INAUGURATA LA MOSTRA SULLA PRINCIPESSA IRINA O IRENE KASTRIOTA SKANDERBEG et  at:  22/07/2016  

Morano calabro - Inaugurata la mostra sulla principessa Irina o Irene Kastriota Skanderbeg  - Una mole impressionate di documenti a disposizione di studiosi e appassionati - " Una principessa albanese alla corte dei Sanseverino ": al via la mostra documentale allestita dal collezionista locale Angelo Magnelli e patrocinata dall' Amministrazione comunale in occasione della XIV edizione della Festa della Bandiera. Collocata al primo piano del Chiostro di San Bernardino da Siena, ben inserita nel contesto delle manifestazioni in corso, punto qualificante dell’intera programmazione estiva/autunnale predisposta dall’esecutivo De Bartolo, l’esposizione consta di una vasta raccolta di reperti cartacei e di una significativa produzione libraria proveniente dall’archivio privato Magnelli. La fruibilità dell’evento è garantita sino al 31 agosto prossimo, nei seguenti orari: 10.00/12.00, 16.30/20.00. La vicenda di donna Irene Kastriota Skanderbeg, pronipote dell’omonimo eroe albanese, Giorgio, e moglie in terze nozze del principe Pietro Antonio Sanseverino, feudatario del posto, vissuta a lungo a Morano, sua residenza abituale, dove morì nel 1565, è narrata in un coinvolgente e dettagliato percorso corredato da pregevoli immagini e numerosi volumi di straordinario valore. Interessantissimo il chiarimento circa l’età della morte della principessa, da molti “erroneamente” ritenuta giovanissima al momento del decesso. Secondo l’autore della mostra, in ragione delle prove scritte da lui possedute, l’aristocratica sarebbe infatti passata a miglior vita in età matura, intorno ai 54/55 anni circa. Il periodo storico considerato dal Magnelli non si limita, tuttavia, al solo arco temporale attinente alla vita di Irina, ma inizia dal secolo precedente (1400) e lambisce i successivi nei molteplici rimandi letterari presenti tra le tavole. Frequenti i richiami alla religiosità della principessa e le grazie da lei ricevute, tra cui, assai singolare, quella di aver avuto, avanti negli anni, il figlio Niccolò Bernardino per intercessione di fra Bernardo Milizia da Rogliano, fondatore dei Frati Eremiti di Colloreto, suo contemporaneo, con il quale la Signora intratteneva proficui colloqui spirituali. Molto compiaciuto il sindaco Nicolò De Bartolo, che plaude all’ideatore dell’iniziativa e «invita studiosi, appassionati e quanti coltivino il gusto per il bello a visitare la mostra». «Per primi noi», afferma il primo cittadino, «siamo positivamente impressionati e colpiti dall’eccezionale valore culturale del lavoro svolto da Angelo Magnelli. A lui il nostro sincero apprezzamento, con l’auspicio che il suo archivio possa diventare importante punto di riferimento per i ricercatori del territorio e possa contribuire a sciogliere i nodi ancora irrisolti della storiografia meridionale».

 

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